Il piano di Nordio: "Un nuovo volto alla giustizia". Pinelli: "Lavoreremo tanto"

Il Guardasigilli interviene all'inaugurazione dell'anno giudiziario: "Autonomia e indipendenza sono principi inderogabili e sacri"

Il piano di Nordio: "Un nuovo volto alla giustizia". Pinelli: "Lavoreremo tanto"

"Abbiamo la possibilità di conferire al servizio giustizia un volto nuovo, in sintonia con le trasformazioni rapide, e talvolta repentine, dei nostri tempi. Questa è la nostra assoluta priorità". Con queste parole Carlo Nordio è tornato a ribadire la ferma volontà del governo guidato da Giorgia Meloni di portare avanti una riforma della giustizia in senso liberale. Il ministro della Giustizia è intervenuto in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione.

Nordio: "Autonomia e indipendenza sono sacre"

Il ministro aveva già illustrato il suo piano nelle relazioni alle commissioni e alle Camere. Rivendicando il fatto che il governo fin da subito si è adoperato per affrontare la questione, si è detto consapevole che al raggiungimento di tale obiettivo si può arrivare "solo con la leale collaborazione e il costruttivo dialogo con tutti gli attori, nel rispetto delle prerogative di ciascuno". Inoltre ha assicurato che ogni riforma "si comporrà attraverso l'ascolto di tutte le voci del sistema giustizia".

In sostanza verranno prese in considerazioni le istanze delle parti in campo, dall'avvocatura alla magistratura. Anche perché quello della giustizia è un "grande cantiere sempre aperto" che rappresenta un vero e proprio "architrave di ogni Stato democratico, chiamata in questa fase storica a rinnovate sfide". Le mosse dell'esecutivo saranno pertanto dettate dalla necessità di garantire al Paese di poter contare su un sistema "capace di soddisfare le esigenze dei cittadini e delle imprese per consolidare la fiducia e l'efficienza delle seconde".

Il Guardasigilli ha poi posto l'attenzione sull'autonomia e l'indipendenza. Un passaggio ritenuto indispensabile in quanto ritenuti "un pilastro della nostra democrazia, principi inderogabili" che hanno caratterizzato la sua "lunga attività professionale" in Procura. A tal proposito ha ribadito la loro "sacralità". Infine è tornato a parlare del "filo diretto" tra il ministero della Giustizia e gli uffici giudiziari: "Debutterà a breve un progetto che permetterà a tutti di usufruire agevolmente di servizi fondamentali".

Pinelli: "Lavoreremo tanto"

L'intervento di Fabio Pinelli si è basato su una tesi di fondo: "Parleremo poco e lavoreremo tanto. Dovranno parlare i fatti". Il nuovo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura ha confermato che agirà salvaguardando "ascolto e dialogo costante" con tutti i componenti del Csm. L'avvocato penalista si è focalizzato anche su un ideale tipo di magistrato da prendere come punto di riferimento: "Si distingua per il rigore professionale, per il riserbo in tutti i comportamenti e per il rispetto della dignità delle persone".

Curzio: "Progressivo miglioramento"

La cerimonia si è tenuta in Cassazione alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tra gli altri ha preso parola pure Pietro Curzio che, nella sua relazione, ha fatto notare che dall'analisi sui dati dell'amministrazione della giustizia in Italia nell'anno appena trascorso emerge "un lento ma progressivo miglioramento della situazione". "Continua il processo di riduzione del contenzioso, tanto nel civile quanto nel penale", ha aggiunto.

Il primo presidente della Cassazione ha collocato l'Italia "tra i Paesi più sicuri in Europa".

Nello specifico ha messo in evidenza i dati positivi relativi agli omicidi volontari: "Nel corso di tutti gli anni Novanta del '900 erano circa 1.900 ogni anno, in parte cospicua commessi da esponenti della criminalità organizzata. Si sono poi lentamente ma progressivamente ridotti sino ad attestarsi nell'ultimo lustro intorno a 300".

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