Majorino, il grillo parlante che non fa mai autocritica

Il candidato Pd: "No a leggerezze del passato". Ma lui e i dem fallirono. Fontana: "Io lavoro"

Majorino, il grillo parlante che non fa mai autocritica

«Chiedo di introdurre immediatamente il tampone obbligatorio per chi viene dalla Cina. É necessario un immediato coordinamento a livello europeo e internazionale e il Governo Meloni deve subito muoversi». Al contempo, è l'imperativo del candidato Pd-M5S alle Regionali Pierfrancesco Majorino, «chiedo al governatore Fontana di dire con la massima trasparenza cosa sa rispetto all'attuale situazione di chi viene dalla Cina. Non possiamo permetterci errori e leggerezze come quelle già verificatesi in Lombardia in passato». Prima ancora che le veementi parole di Majorino arrivassero a Roma, il governo Meloni si era già attivato, il ministro della Salute Orazio Schillaci ieri ha disposto il tampone obbligatorio dalla Cina. Ma fa quasi sorridere il maldestro tentativo dell'eurodeputato Pd di mescolare le carte sul passato. Quando parla di «errori e leggerezze» del passato dovrebbe rivolgersi forse all'ex segretario del Pd Nicola Zingaretti che a fine gennaio 2020 sfidava il panico che si era diffuso a causa del Covid bevendo spritz sui Navigli con i giovani dem al motto #Milanononsiferma. Iniziative analoghe da parte del sindaco di Milano Beppe Sala e quello di Bergamo Giorgio Gori. Erano «razzisti» e «sciacalli» il leader della Lega Matteo Salvini che protestava perchè «in Italia sembra che non sia cambiato nulla, c'è gente che va, gente che viene, gente che sbarca» dalla Cina o Fontana che chiedeva al governo di imporre la «quarantena per gli alunni di ritorno dalle zone a rischio» come Wuhan. Lo stesso Fontana sbeffeggiato dal Pd al completo per il video in cui indossava la mascherina dopo che una collaboratrice era risultata positiva al Covid. «In un momento come questo le istituzioni devono dare un segno di equilibrio e compostezza e lavorare sodo con serietà, evitando di alimentare panico per non danneggiare ulteriormente i cittadini e il Paese. Farsi fotografare in quel modo non aiuta a tenere questo atteggiamento» tuonava (tra gli altri) l'ex sottosegretario Maurizio Martina. E Majorino che invita a «non ripetere errori e leggerezze» contestava su Twitter: «La foto di Fontana con la mascherina ha fatto ovviamente il giro del mondo. Difficile con un'immagine simile spiegare fuori dall'Italia che la situazione nel nostro Paese non sia preoccupante». Ieri Fontana ha accolto «con soddisfazione» l'ordinanza di Schillaci, «già prima di Natale, dopo alcuni alert ricevuti sulla nuova ondata Covid che sta colpendo la Cina, ci siamo mossi tempestivamente, attivando a Malpensa un'attività di controllo sui passeggeri provenienti dal Paese asiatico. È fondamentale capire se siamo di fronte a qualche nuova variante di Covid per la quale non siamo protetti. Domani (oggi, ndr.

) avremo i risultati del sequenziamento, grazie al quale non solo l'Italia, ma tutto il resto del mondo, potrà avere un'idea più precisa di ciò che sta accadendo in Cina e adottare i provvedimenti più appropriati». La «differenza tra chi fa campagna, accendendo polemiche pretestuose, e chi lavora per il bene dei lombardi è tutta qui: loro parlano, noi facciamo».

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