Gli edili lombardi chiedono più strategia nella pianificazione e più collegialità nella sua definizione. Il Comune risponde parlando di progetti già messi sul tavolo della discussione e con linvito a valutarli. È coi toni della polemica che si è aperta lAssemblea generale di Assimpredil Ance, lAssociazione del sistema Ance che raggruppa le imprese edili delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza, alla quale hanno partecipato anche diversi assessori.
Il lamento del settore ha la voce del presidente Claudio De Albertis e prende le mosse dalle prime avvisaglie di stagnazione di un sistema che dal 1998 ha conosciuto un ciclo positivo. «Le imprese di costruzione operanti in provincia - ha detto De Albertis - sono il 14% di quelle attive nello stesso territorio e gli investimenti in costruzioni coprono il 10% del Pil. Nel 2007 sono stati aperti più di 20mila cantieri solo nella provincia di Milano, dove operano circa 60mila operai edili e 100mila persone con mansioni impiegatizie e direzionali». Nel 2007 ledilizia abitativa ha raggiunto un tasso di crescita reale dello 0,5%, decisamente più basso del 2,3% registrato nel 2006. Davanti a questo panorama, gli edili chiedono strategie capaci di governare lo sviluppo urbanistico. «LExpo rappresenta in questo senso una grande opportunità - dice ancora il presidente - ma bisogna saperla sfruttare coinvolgendo nelle decisioni tutti i portatori di interesse».
Ma lassessore allUrbanistica, Carlo Masseroli, non ci sta a sentirsi accusare di non avere una visione in prospettiva.
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