Dalla Mangiagalli l’ultimo saluto a Giorgio Pardi

Aveva chiesto, e ha ottenuto, un funerale «laico». Anche in questo, il professor Giorgio Pardi, cattedratico di ostetricia e ginecologia dell’Università di Milano ma anche direttore di un moderno Dipartimento per la salute della donna, è stato fedele ai suoi principi, come riconoscono coloro che gli daranno stamane l’ultimo addio, partendo (ore 11) dalla clinica Mangiagalli.
Figlio di un ostetrico, aveva seguito il suo maestro, Giovan Battista Candiani, da Pavia a Milano. Nel 1986, aveva lasciato la Mangiagalli per l’ospedale San Paolo, dove aveva ottenuto la prima cattedra; nel 2002 aveva fatto ritorno nel tempio di via Commenda, dove lavorava «senza orario» (diceva); e questo fatto, anziché preoccuparlo, lo riempiva d’orgoglio.
Era noto a livello internazionale. Nei congressi più importanti i suoi «contributi» erano apprezzati per il loro rigore. Nel privato, Pardi era cordiale ma riservato: non diceva mai una parola in più.
Aveva 67 anni.

La morte lo ha sorpreso a Venezia, dove stava trascorrendo una vacanza, ed è stata improvvisa. Colleghi, amici, estimatori ne rimpiangono il magistero e ne ricordano la correttezza. Forse era un uomo d’altri tempi: non era «accomodante», non aveva mai ceduto ai compromessi. Sarà impossibile dimenticarlo.

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