Venerdì ha fatto i conti il presidente del Consiglio, che ha perso un po' di fiducia in Parlamento. Ieri è toccato al resto d'Italia, cioè la gente che dovrà mettere mano al portafoglio. E sono dolori, come già si immaginava. Ici, Imu, bollette, tariffe, i guai cominceranno subito. Organizzazioni e centri studi sembrano provare uno strano compiacimento nel fornire il prospetto dei colpi di falce governativi. Ognuno ha il proprio pubblico da catechizzare. Ne esce una impressionante mappa di aumenti provocati dalla «cura Monti».
Cominciamo dalle bollette di elettricità e riscaldamento. Nomisma energia ritiene che le tariffe della luce potrebbero crescere del 4,8 per cento e quelle del gas del 2,7. La maggiore spesa annua per la famiglia media italiana supererà i 53 euro. Qui la colpa maggiore non è della manovra anticrisi ma del rincaro del petrolio, delle fonti rinnovabili e del trasporto dell'energia. Ma gli aumenti si aggiungono alla stangata fiscale sui carburanti che sono diventati i più costosi di tutta Europa, tant'è vero che alle frontiere con Svizzera, Austria e Slovenia è ricominciata la spola di auto e camion per rifornirsi all'estero.
Anche le imprese devono prepararsi alla batosta. Secondo i calcoli degli Artigiani di Mestre, l'introduzione dell'Imu graverà sulle attività economiche per 1.159 euro in media. Case, edifici industriali, negozi, laboratori, capannoni, uffici saranno colpiti dalla nuova imposta che assorbe la vecchia Ici: la mannaia si abbatterà principalmente sulle aziende proprietarie degli immobili e in misura più ridotta su chi è in affitto. Tra le nuove aliquote e la rivalutazione delle rendite catastali, le attività economiche sborseranno complessivamente oltre un miliardo e mezzo di euro.
Si prevede che il conto più salato sarà pagato dagli imprenditori seguiti dai liberi professionisti e dai negozianti. «I dati confermano l'enorme preoccupazione di questi giorni - dice il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che è anche consigliere regionale veneto di centrosinistra - Lo scambio tra Ici e Imu rischia di non portare nessun vantaggio alle imprese. Anzi, se non saranno introdotte modifiche applicative è molto probabile che dal 2012 imprese e liberi professionisti subiranno un ulteriore aggravio fiscale difficilmente sostenibile».
Anche la Cgil ha fatto le sue simulazioni di stangata. E ha scoperto che l'Imu dovrebbe fare lievitare il costo degli affitti: nella fase di rinnovo, molti contratti potrebbero passare da concordati a liberi perché i proprietari vorranno coprire il maggior esborso fiscale. Il risultato stimato sarà un rincaro dal 20 al 30 per cento.
Infine, la Coldiretti ha analizzato l'impatto dell'Imu su proprietari di terreni agricoli e fabbricati rurali: stalle, fienili, cascine, ricoveri per trattori e attrezzi. Fatti i dovuti conti, ai lavoratori della terra il governo porterà via un miliardo di euro. A questo danno si unisce la beffa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.