Manovra, governo blinda il testo: "Non si tocca" Ma spunta la norma salva-diplomatici: è scontro

Il governo blinda la Finanziaria: "Il testo è quello uscito dal Senato daremo parere contrario a tutti gli emendamenti". Bersani attacca: "Le nostre proposte nemmeno discusse". Ma il premier: "Fuori dalla crisi, ma è dura coi pessimisti alla Bersani"

Manovra, governo blinda il testo: "Non si tocca"
 
Ma spunta la norma salva-diplomatici: è scontro

Roma - La manovra, ora all’esame della Camera, "non si tocca". Per il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, e il relatore del provvedimento, Gioacchino Alafano, "il testo è quello uscito dal Senato daremo parere contrario a tutti gli emendamenti". Sulla stessa linea il relatore che smentisce l’esistenza di un emendamento bipartisan che punterebbe a scongelare gli scatti economici per i diplomatici. "Non c’è nessun emendamento concordato tra maggioranza e opposizione - ha detto il relatore - la manovra non si tocca". Ma un emendamento bipartisan alla manovra punterebbe a sbloccare gli scatti economici dei diplomatici sarebbe stato presentato in commissione Bilancio della Camera. Tra i firmatari figurerebbero anche Massimo D’Alema e Pier Ferdinando Casini. La misura, sempre secondo quanto riferiscono le stesse fonti, avrebbe anche il sostegno del ministero degli Esteri.

Una pioggia di emendamenti Sono complessivamente 965 gli emendamenti alla manovra presentati in commissione Bilancio della Camera. Del totale, 110 sono della maggioranza (di cui 53 del Pdl) e 855 dell'opposizione. Il Pd ha presentato 357 proposte di modifica, di cui 40 prioritarie e all’interno di questo pacchetto, 20 sono gli emendamenti con effetti finanziari e 20 senza effetti. Il termine per la presentazione delle proposte di modifica è scaduto oggi alle 16. Il via libera della commissione è atteso per questa settimana ed è ormai scontato un ok senza modifiche.

L'emendamento sui diplomatici L’emendamento prevede, nell’invarianza dei saldi, che il congelamento degli scatti di stipendio per il triennio 2011-2013 non si applichi al personale della carriera diplomatica "al fine di tener conto della specificità della sua funzione". Il costo della misura è stimato in 12,6 milioni: di cui 2,1 milioni per il 2011, 4,2 milioni per il 2012 e 6,3 milioni per il 2013. La copertura è garantita dal Fondo speciale dello stato di previsione del ministero dell’Economia utilizzando l’accantonamento relativo al ministero degli Esteri. Nella relazione illustrativa alla proposta di modifica si evidenzia che "l’organizzazione della carriera diplomatica si basa su un sistema gerarchico-funzionale, dove la progressione di carriera costituisce uno degli elementi salienti e qualificanti della specificità del comparto". Pertanto, "se gli avanzamenti di carriera non sono accompagnati dal previsto incremento del trattamento economico, che ne sostanzia inscindibilmente la natura di progressione e la conseguente assunzione di più alte responsabilità, a venir meno è l’essenza stessa della struttura gerarchica".

Berlusconi: "Fuori dalla crisi" Per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, l’Italia è fuori dalla crisi, ma la situazione resta "dura" se continuano a circolare messaggi di pessimismo come quelli del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Siamo fuori dalla crisi, ma se abbiamo protagonisti della politica come Bersani - ha detto il premier durante la presentazione del Milan per la stagione 2010-2011 - o certi organi di stampa che iniettano dosi importanti di disfattismo e pessimismo tra i consumatori e le imprese è dura". "Stiamo uscendo dalla crisi - ha proseguito Berlusconi - senza aver messo le mani nelle tasche degli italiani, fornendo supporto all’economia e dando impulso al mondo del lavoro". Il premier ha citato, in particolare, il forte aumento delle esportazioni e l’apprezzamento da parte delle agenzie di rating sulla manovra finanziaria correttiva del governo. "Se c’è qualcosa che va contro i consumi - ha concluso Berlusconi - è il pessimismo. E' giusto che il capo del governo inietti fiducia e ottimismo". In ogni caso il premier ha sottolineato che gli italiani stanno "meglio dei cugini francesi".

Bersani va all'attacco "Andiamo avanti a voti di fiducia o vogliamo discutere?", ha attaccato il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, che si è rivolto al vicepresidente del Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, nel corso di un convegno a Palazzo Giustiniani.

"E' possibile che le nostre proposte sulla manovra non siano state nemmeno discusse e poi siamo stati anche accusati di non avere proposte?". Bersani ha anche parlato di federalismo: "Se è ben congegnato va bene, ma dobbiamo stare attenti a capire se diventa santificazione delle differenze e rinuncia ad affrontare i divari".

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