La prima università telematica italiana è stata la Guglielmo Marconi di Roma, che oggi ha più di 11mila iscritti. Venne lanciata nel 2004, nella città che di fatto ospita il quartier generale di altri cinque atenei telematici: Unitelma Sapienza, Uninettuno, UniCusano, San Raffaele Roma, Mercatorum. ECampus è invece a Novedrate, in provincia di Como, diffusa lungo lo stivale con oltre 100 poli, è presente anche in Albania, Kosovo, Grecia. La sede madre è l'ex Centro di Formazione Europeo Ibm, un bel campus immerso nel verde ma che nel 2021 venne sottoposto a sequestro, provvedimento legato all'indagine che portò agli arresti domiciliari il fondatore di eCampus, oltre che di Cepu, Franco Polidori. L'accusa: bancarotta fraudolenta. Nessuna ripercussione, comunque, sulla gestione dell'università.
La Iul è a Firenze e la Giustino Fortunato a Benevento. La Leonardo da Vinci è a Torrevecchia Teatina, paese di 4mila anime in provincia di Chieti, l'università conta 45 iscritti nel 2020-21 a fronte dei 379 di dieci anni fa. Nella home del sito campeggiano varie promozioni: retta annuale scontata a 1500 euro per iscrizioni entro una certa data, sconti per chi fa parte delle Forze Armate, Polizia o per chi ha meno di 21 anni. Si punta alla rimonta, insomma.
Il quadro delle università digitali si completa con Pegaso, quella con più iscritti in assoluto (67mila nel 2020-21). Fondata a Napoli da Danilo Iervolino, assieme alla Mercatorum è confluita in Multiversity: gruppo che opera nell'e-learning (apprendimento da remoto) ora controllato dal fondo britannico CVC Capital Partners. Nel frattempo Iervolino ha ceduto la totalità delle quote e cariche sia di Pegaso sia di Mercatorum. Specializzato in private equity, CVC Capital Partners ha in gestione un patrimonio di 133 miliardi di euro, una potenza di fuoco sempre più attiva sul suolo italiano. Multiversity in estate ha inglobato la telematica San Raffaele Roma e in ottobre la maggioranza delle quote di Aulab, una coding factoring fiorita a Bari. La scalata continua: sempre a inizio ottobre il gruppo Sole 24 Ore Spa ha siglato una partnership con Multiversity rilanciando la società «Sole 24 Ore Formazione» che punta su a un'offerta formativa rivolta anzitutto alle aziende italiane impegnate nell'aggiornare e riqualificare le competenze dei propri dipendenti.
Al di là delle diatribe,
una cosa è certa: aumenta la domanda di formazione e in particolare permanente oltre che da remoto. E così le nostre realtà più appetibili, poiché scalabili, diventano bocconi prelibati per fondi. Peccato siano stranieri.
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