Elena Banfi
Nella moda non si sta una stagione senza interi guardaroba in boccio che profumano di primavera (anche quando fuori si gela) o trasmutati in boschi di tessuto popolati da insetti infinitesimali o animali maestosi. La lezione ci arriva dai grandi couturier: chi elesse a proprio simbolo il mughetto (Christian Dior faceva inserire nell'orlo dei suoi capolavori un ramoscello portafortuna) chi trasformò la camelia in cifra stilistica (Coco Chanel, affascinata dalla pièce «La Signora delle Camelie», le adottò come emblema della sua maison, declinandola in ricami, stampe, gioielli dal fascino senza tempo,come gli orecchini in oro bianco con due diamanti taglio Pear e 62 diamanti a tutta luce, sempre impeccabili).
Come la moda, anche l'arte orafa si perde volentieri in universi incontaminati dove i gioielli diventano ali e petali, bestie rare ed eden sgargianti, tentando di restituire alla natura ciò che l'uomo le sta rubando: tinte vibranti, forme voluttuose, dettagli sorprendenti che rendono ogni prezioso un inno alla meraviglia (e alla gioia, per chi ha la fortuna di poterlo indossare). E il gioielliere non è solo un maestro nel trasformare la materia in emozioni, ma poeta capace di raccontare dello splendore di un Paradiso che per fortuna non è del tutto perduto. Lo fa Damiani, che in occasione della Paris Haute Couture ha presentato le nuove creazioni di Alta Gioielleria ispirate all'eleganza della consorte di Umberto I, la Regina Margherita. Così, preziose margherite in oro, diamanti, quarzi citrini e ametiste danno vita a rari bouquet, compreso un anello in oro rosa con petali di diamanti taglio princess e diamante centrale taglio brillante. Orchidee 3D si tingono di mille colori nella collana Rainbow Paradise di Swarovski, dove protagonisti sfavillanti sono i cristalli. L'Agapanthus non è solo un fiore estivo il cui nome deriva dal greco Agàpe (Amore), ma anche un piccolo marchio di gioielli fondato da tre donne, disegnati e realizzati a mano in un laboratorio sul lago di Como. L'anello Hope è in oro bianco naturale spazzolato, con petali di smeraldi ovali verdi come la Foresta Amazzonica. Petali che non sono solo piccoli guizzi di tinte vitali, ma che assumono anche sfumature soft e ricercate: il collier Giardini Preziosi di Pasquale Bruni avvolge il décolleté con motivi floreali in oro rosa e pavé di diamanti bianchi e champagne.
E l'Arpia non è solo un'aquila ma diventa simbolo di potenza e trasformazione nella produzione di alta gioielleria della talentuosa Bia Tambelli, a cui appartengono gli orecchini in oro bianco e rosa, acquamarina e diamanti bianchi. L'uccello del paradiso si fa spilla nelle mani di Tiffany & Co., che lo modella nell'oro giallo e ne decora le piume con diamanti bianchi e gialli, zaffiri blu, smeraldo e spinello.
Pietre che, dimentiche del peso della materia, ricreano l'illusione della leggerezza e, sulle ali di questa elegante creatura, ci trasportano in un mondo di sogno di cui (e i designer lo sanno) è impossibile averne abbastanza.
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