Le risse sono un reato decisamente trasversale. Soprattutto nei fine settimana e fuori dalle discoteche, a Milano si picchiano un po tutti. Stranieri e italiani. Giovani e meno giovani. Ubriaconi e sobri. Balordi e incensurati. Violenti e pacifici. Coloro che hanno delle ragioni più o meno serie per darsele e quelli (la stragrande maggioranza) che non hanno la più pallida idea del perché lo stanno facendo ma agiscono spinti da quelli che le forze dellordine finiscono per bollare, nelle loro relazioni di servizio, come «futili motivi». E che, in realtà, sono motivazioni destinate a restare misteriose. Le stesse che sabato mattina allalba hanno spinto cinque ragazzi italiani tra i 18 e i 21 anni a difendersi con spintoni, calci, pugni e bottigliate per allontanare una ventina di altri coetanei.
È accaduto intorno alle 5 al Corvetto, allangolo tra via Fabio Massimo e via Montemartini, davanti della discoteca «Il Borgo del tempo perso». I cinque, che avevano appena lasciato il locale, si conoscono ed escono sempre insieme, appartengono a famiglie per bene e sono tutti incensurati. Quando i soccorsi del 118 sono arrivati sul posto li hanno trovati seduti a terra, in strada, intenti a leccarsi le ferite. Dei passanti che avevano notato la rissa in cui era impegnato il gruppone di circa trenta giovani in tutto, infatti, hanno pensato bene di chiamare il 118. E, sentite le sirene delle ambulanze avvicinarsi, i venti aggressori sono spariti, sparpagliandosi qua e là.
Sul posto è arrivata la polizia che non ha potuto che ricostruire laccaduto e accertarsi che i feriti fossero portati allospedale. Due di loro sono finiti al Fatebenefratelli. Di questi uno 18enne è stato ricoverato in prognosi riservata, ma non corre pericolo di vita. Altri due sono stati portati al San Paolo, le loro condizioni non sembrano preoccupanti.
Stavolta è andata bene. Niente a che vedere con le risse e le aggressioni oceaniche nei parchi (il Cassinis in testa) tra sudamericani nel fine settimana. Peruviani ed ecuadoriani amano in maniera particolare le grigliate allaria aperta. Per loro è un modo anche di fare baldoria a poco prezzo, tutti insieme, in una città molto lontana dalla loro terra dorigine e che sentono piuttosto ostile. Purtroppo lalcol ha la meglio in queste riunioni nate da intenti pacifici o, quanto meno non violenti e accade spesso che le forze dellordine debbano intervenire.
Lo stesso accade tra giovani e giovanissimi fuori dalle discoteche. Influenza dei superalcolici a parte, basta poco a innescare la miccia di una rissa, è sufficiente uno sguardo di troppo.
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