Mediaset, rinvio respinto La Consulta ammette il conflitto d'attribuzione

I legali del premier avevano chiesto il rinvio o lo stralcio per legittimo impedimento. La Corte Costituzionale ritene ammissibile il conflitto di attribuzione, ma deciderà tra qualche mese

Mediaset, rinvio respinto 
La Consulta ammette 
il conflitto d'attribuzione

Milano - Nessun rinvio per l'udienza del processo Mediaset che vede imputato il premier Silvio Berlusconi. I legali del Cavaliere si sono visti rigettare la richiesata di rinvio o di stralcio per legittimo impedimento.

Come spiega l'avvocato Piero Longo, oggi Berlusconi sarà impegnato in un colloquio con il primo ministro macedone, ma il pm Fabio De Pasquale replica: "Poteva fissare il colloquio in un momento diverso rispetto all’udienza". Il presidente del collegio Edorado D'Avossa ha spiegato, inoltre, che "si tratta di una rogatoria fissata da 4 anni: in questo caso prevale l’attività giurisdizionale rispetto agli impegni istituzionali dell’imputato". Il processo quindi andrà avanti regolarmente con un’udienza in videoconferenza con Montecarlo.

Intano la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzione, sollevato dal governo nei confronti del tribunale di Milano, tra il premier e i giudici proprio nel processo Mediaset. E' solo un via libera preliminare: la Consulta ha prenderà solo tra qualche mese una decisione. Nel frattempo, come già succede per il caso Ruby, il processo va avanti.

Ad aprile la presidenza del Consiglio ha chiesto alla Corte di annullare l’ordinanza con cui il primo marzo del 2010 i magistrati rifiutarono il rinvio dell’udienza per la concomitante riunione del consiglio dei ministri. I giudici della Consulta hanno valutato per ora legittima la richiesta del governo e entro la prossima estate dovrebbe decidere.

L'avvocatura dello Stato ha inoltre chiesto alla Corte Costituzionale di dichiarare che "non spetta al Tribunale di Milano stabilire che non costituisce impedimento assoluto alla partecipazione alle udienze penali, e perciò causa di giustificazione della sua assenza, il diritto-dovere" del premier a "presiedere una riunione del Consiglio dei ministri".

Secondo la presidenza del Consiglio, questo principio vale anche quando la riunione dovesse slittare e coincidere con la data dell’udienza.

Sul caso Mediaset, quindi, la Consulta si pronuncerà dopo la decisione che è chiamata a prendere il 7 febbraio sul caso Ruby. 

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