Al meeting di Cl riflettori su bioetica e Islam

«Ragione e infinito» sarà il tema degli incontri che partiranno il 20 agosto

Barbara Benini

da Milano

Si parlerà di islam, bioetica, liberalizzazioni e molti altri temi di strettissima attualità alla XXVII edizione del Meeting di Cl, in programma alla Fiera di Rimini dal 20 al 26 agosto. Tutto unito idealmente da un filo rosso che parte dal concetto di ragione e approda a quello di incontro. Due estremi che si ricongiungono, a simboleggiare una visione del mondo e della realtà che superi l’apparenza delle cose per porsi domande sull’altro, che generi il dubbio e il confronto, che si apra al mistero dell’ignoto.
Lo spunto è, come sempre, il pensiero di don Luigi Giussani: «La ragione è esigenza di infinito e culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti». Una citazione liberamente tratta da una conversazione del fondatore di Cl con alcuni studenti universitari, che è diventata il titolo dell’appuntamento di quest’anno e che vuole togliere alla ragione lo status di misura di tutte le cose. Per assegnarle quello di chiave che apre le porte dell’infinito.
Una settimana di dibattiti, mostre, spettacoli che faranno incontrare diverse visioni del mondo e della realtà. E allora, a raccontare l’islam ci saranno personaggi come il giornalista Magdi Allam e Souad Sbai, presidente dell’associazione donne marocchine in Italia. A portare il punto di vista della scienza in materia bioetica e di evoluzione dell’Universo, Giorgio Israel, docente di matematica all’Università La Sapienza di Roma e Piero Benvenuti, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica. A raccontare come e se sia possibile mantenere uno spazio di libertà per la persona nel tempo del libero mercato, ci saranno, tra gli altri, Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, il senatore Tiziano Treu, il vicepresidente della Camera, Giulio Tremonti, e il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. A questi, si aggiungono altri importanti nomi, ospiti più o meno abituali del Meeting, come Giulio Andreotti, Savino Pezzotta, Rocco Buttiglione.
«Vagliate tutto e trattenete il valore» diceva San Paolo. È a questa filosofia, riproposta da Papa Wojtyla proprio al Meeting del 1982, che si ispira l’appuntamento di Rimini. E lo fa dando voce a personaggi che possano rappresentare la realtà in tutte le sue possibili sfaccettature e che diano l’occasione per un confronto che permetta di valorizzare il positivo e multiforme che esiste nella realtà.
«Il tema di quest’anno - ci dice Emilia Guarnieri, presidente del Meeting - è una sfida rivolta al tabù della cultura contemporanea, quello dell’inimicizia tra ragione e mistero. Perché o accettiamo che sia proprio della natura umana tendere oltre, aprirsi a ciò che non conosce, o dobbiamo dire che l’uom è sbagliato, è nulla».
Insomma, le premesse per stimolare i giovani che ogni anno partecipano all’appuntamento riminese (700mila nella scorsa edizione) ci sono tutte. Sarà un viaggio «nell’altro», del quale possono essere una buona metafora la figura e la vicenda di Cristoforo Colombo.

Non a caso al navigatore genovese, che non si è accontentato delle risposte che la sua ragione presumeva di conoscere e si è lanciato verso «l’oltre» dell’ignoto, è dedicato «Datemi tre caravelle», lo spettacolo d’apertura del Meeting.

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