Meglio ritrovare la passione che i risultati

(...) in maniera seria e più possibile vincente. Ma l’entusiasmo. In pratica, il Genoa è diventato per Enrico Preziosi in tutto e per tutto un’azienda, non un gioco, non un sogno, non una gioia.
Conoscendo l’uomo-imprenditore Enrico Preziosi, capace di creare dal nulla l’impero dei giocattoli che tutto il mondo invidia, potrebbe essere anche una garanzia di future soddisfazioni per i tifosi rossoblù. Un imprenditore infatti non farà mai nulla che possa rovinare la propria società perché sarebbe contro il suo stesso interesse. Ma il punto è proprio questo. Di squadre di calcio gestite come aziende ce ne sono a volontà. Ma il Genoa può permettersi questo? I tifosi del Genoa sono in grado di aspettare un comunicato ufficiale della loro società, esultando per l’acquisto del signor quaquaraquà come se fosse il fratello forte di Messi? Sono in grado di bersi d’un sol fiato ogni trionfalistico resoconto dettato dall’ufficio stampa dell’azienda?
La storia del Grifone, che a breve dirà 119, risponde di no. Perché se fosse stato una squadra-azienda come altre, oggi il Genoacieffecimilleottocentonovantatré non esisterebbe già più. Quello che l’ha salvato tante volte è stato proprio l’entusiasmo, la passione, l’orgoglio. Che necessariamente non sono caratteristiche che coincidono con i risultati. Anzi, nella fattispecie sono spesso inversamente proporzionali alle vittorie. Il troppo amore è sempre stato capace di sconfinare e di far danni. E probabilmente la regola vale per lo stesso Preziosi, che si è reso conto di essere troppo emotivamente coinvolto.
Il problema è che stavolta qualcuno ha davvero esagerato. Qualcuno sta davvero esagerando. E non per troppo amore. La città che non ha mai amato il presidente foresto sembra, nella migliore delle ipotesi, disinteressata a questo grido di dolore. Sembra che voglia, ben che vada, far finta di niente. L’unica cosa che non si può fare. Perché a fronte di valanghe di comunicati giustamente fatti a difesa di Fincantieri o di altri importanti «pezzi» di città, non c’è mai stato un solo fil di voce a tutela del Genoa che attualmente, dopo la Lanterna, è forse il pezzo della città più antico e simbolico. L’entusiasmo, l’amore, la passione non si vendono e non si comprano.

A volte basta poco per farli tornare, altre volte non tornano più, altre ancora non si vogliono far tornare. Per assurdo, per iperbole: potrebbe non bastare una stella. Perché raggiungere anche un sogno diventato «solo» un obiettivo aziendale non sarebbe da Genoa.

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