Meloni si commuove: "Mi mancherà"

"Rapporto assiduo. Conservava i disegni di Ginevra. Storica la sua presenza al G7"

Meloni si commuove: "Mi mancherà"
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Quando poco prima delle 11 di mattina si collega con l'edizione straordinaria del Tg1 per commentare quasi a caldo la morte di Papa Francesco, Giorgia Meloni non riesce a nascondere la commozione. In più di un passaggio la voce è incerta, evidentemente turbata. «Tutto il mondo ricorderà Francesco per essere il Papa della gente, il papa degli ultimi», dice la premier. Perché «ha dedicato il suo pontificato a dare voce a chi non l'aveva». Aveva «un carattere molto forte, accompagnato sempre da uno straordinario senso dell'umorismo» e «ci ricordava la potenza del dono», di come «il dono è capace di riconciliare quello che agli occhi dell'uomo è inconciliabile», con «il coraggio di un cambio di rotta che chiede di percorrere la strada invece di distruggerla». «Penso che questo - aggiunge Meloni - sia il grande insegnamento di Francesco e la strada che dobbiamo percorrere».

La premier con Papa Bergoglio ha avuto un rapporto che è andato al di là dei loro rispettivi ruoli istituzionali, con una frequentazione che pur rimasta lontana dalle telecamere è stata assidua. «Mancherà molto anche a me, avevamo uno straordinario rapporto personale, era un pontefice con cui si poteva parlare di tutto con grande semplicità», dice con voce commossa. «Era come parlare con il proprio parroco. Una persona con la quale davvero ti sentivi bene, a tuo agio e il suo carattere molto forte era sempre accompagnato da un straordinario senso dell'umorismo».

E i ricordi della premier si mischiano tra privato e pubblico. «Ho avuto il privilegio di avere un rapporto personale con lui assiduo e forte. Con lui mi confidavo e mi ha sempre aiutato. Ne sentirò tremendamente la mancanza», aggiunge Meloni che lo scorso 19 febbraio era stata a trovare il Papa mentre era ricoverato al policlinico Gemelli. E ancora: «Lui teneva da parte nel cassetto del suo ufficio dei disegni che mia figlia gli aveva regalato. Era capace di piccoli gesti che erano straordinari per un Pontefice, per un uomo che ha delle responsabilità così». Il ricordo pubblico, invece, è la partecipazione di Francesco al G7 che si è tenuto in Puglia lo scorso giugno. «Non ho avuto alcuna difficoltà a convincerlo a partecipare al summit che avevamo organizzato con molti altri Paesi, con leader di confessioni religiose diverse. E - spiega la presidente del Consiglio - sul piano storico politico la sua presenza è stata unica». E, aggiunge, Meloni, «è una delle cose che ho fatto in questi due anni e mezzo delle quali in assoluto vado più fiera», per «la portata storica di un Papa che viene al G7 e parla di un tema come l'intelligenza artificiale» battendosi affinché «l'uomo rimesse al centro».

A Palazzo Chigi, come anche alla Camera e al Senato e in tutte le caserme delle forze dell'ordine e le ambasciate all'estero sventolano bandiere a mezz'asta. Montecitorio ricorderà Francesco mercoledì, Palazzo Madama lo deciderà nella prossima capigruppo.

«Le sue parole di pace, i gesti di misericordia e il costante richiamo alla fratellanza tra i popoli resteranno un faro per le generazioni future», dice il presidente della Camera Lorenzo Fontana. «Una guida spirituale di immenso carisma e testimone di fede vissuta che ha saputo incarnare i valori della misericordia e della solidarietà», gli fa eco il presidente del Senato Ignazio La Russa.

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