Come direbbe Padre Ubu: «Merdra!». Anzi, in francese: «Merdre!». Che è un buon modo per provare a circoscrivere i confini indecifrabili di quella non-scienza, parodia, non-movimento sempre in movimento, corrente artistica e letteraria, stile scettico di vita che è la Pataphysique. Letteralmente, dal greco antico, «ciò che è vicino (epì) a ciò che viene dopo (metà) la fisica». Il suo primo enunciatore, il drammaturgo francese Alfred Jarry (1873-1907), padre del personaggio Ubu re, la definì «la scienza delle soluzioni immaginarie». Lo stesso Ubu, poi, specificò: «La Patafisica è una scienza che abbiamo inventato perché se ne sentiva generalmente il bisogno».
Proprio perché la Patafisica, in fondo, è del tutto inutile, alla fine risulta essenziale. E così, in questo 2023, anno in cui termina il 150esimo anniversario della nascita di Alfred Jarry, Milano - sotto l'egida dell'Istituto Patafisico Vitellianense retto da Afro Somenzari - celebra la Patafisica in una lunga tre giorni di eventi, l'8, il 9 e il 10 settembre, sotto il titolo Alingue e Apostrofi, alla STECCA3 (in via G. De Castillia 26). E ciò accade esattamente a venti anni dalla morte dell'«Imperatore Analogico» Enrico Baj (1924-2003), fondatore dell'Institutum Patafisicum Mediolanense, e a quaranta dalla prima e unica mostra dedicata a Jarry e la Patafisica a Palazzo Reale di Milano, nel 1983 (pensiero a margine: perché non pensare oggi a una mostra sulla storia della patafisica italiana?).
Comunque, alla festa-festival Alingue e Apostrofi (parole che vogliono portare a conoscenza nuove lingue nate dalla distruzione cosciente di quelle precedenti) parteciperanno, Ugo Nespolo (Il Faraone, il quale per l'occasione ha disegnato un meraviglioso logo con le fattezze di Ubu re che diventerà un gonfiabile di quattro metri posizionato fuori dalla STECCA3), Luigi Serafini, autore dell'immortale e patafisico Codex Seraphinianus, e Antonio Castronuovo, Massimo Schuster, Luciano Caprile, Federico Sanguineti...
Ci saranno: un convegno, banchetti di editori, reading, spettacoli teatrali (qui il programma: cadaverisquisiti.it). E poi acrobazie, improvvisazioni e altre cose incomprensibili. Come recita una celebre citazione: «Se il pensare è proprio dell'uomo, ebbene: il patafisico non pensa».
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