Meteo, cambia tutto di nuovo: cosa succede con El Nino

Dopo oltre un anno e mezzo, sull'Oceano Pacifico si ripresenta il fenomeno di El Niño: ecco le proiezioni meteo per l'Italia e perché potrebbe essere un'estate bollente

Meteo, cambia tutto di nuovo: cosa succede con El Nino

Dopo un anno e mezzo consecutivo, sulle acque dell'Oceano Pacifico si è ufficialmente concluso il fenomeno de La Niña che consiste in un raffreddamento delle sue temperature superficiali marine. Adesso, invece, iniziano a vedersi i primi cenni di El Niño, ossia il fenomeno opposto, quindi un riscaldamento delle acque. "Se possiamo anticipare un El Niño, possiamo prevedere una maggiore probabilità dei suoi impatti sul tempo e sul clima", hanno spiegato i ricercatori della Noaa, l'Agenzia Nazionale Oceanica e Atmosferica americana. Quanto accade laggiù, però, può avere tantissime implicazioni dirette sul meteo di casa nostra, ossia dell'Italia e del Mediterraneo: in tal senso le notizie non sono ottimali dal momento che il fenomeno porta a una maggiore ingerenza dell'anticiclone africano e del caldo con temperature spesso sopra la media.

Cosa succederà in estate

Parlavamo di "cenni": El Niño è ancora debole ma già presente. Si tratta di un'anomalia che è legata sia a cause atmosferiche con il movimento e posizionamento di alte e basse pressioni, della forza degli Alisei (venti d'alta quota) ma anche cosa accade alle correnti oceaniche. Il famoso detto che un "battito d'ali di una farfalla a New York può condizionare il meteo di Tokyo" trova la sua realizzazione nel fenomeno del Pacifico. Gli esperti de Ilmeteo.it spiegano che le acque superficiali segnano ancora +0.3°C rispetto alla media ma se dovessero supeare +0,5°C si avrebbe una "maggiore attività dell'anticiclone di origine africana, che tende ad espandersi sull'Italia e l'Europa nel periodo estivo. Gli effetti più immediati di queste dinamiche si traducono in ondate di calore durature con punte fino a 40°C, siccità (specie al Centro Sud), ed eventi meteo estremi".

Le proiezioni stagionali

Non è un caso, infatti, che le mappe meteo stagionali del Centro Meteo Europeo vanno nella direzione di un caldo superiore alla media "tra +1°C e +2°C già a Giugno su buona parte dell'Europa, Italia compresa". L'anomalia termica positiva sarebbe estesa da Portogallo e Spagna alle Isole Britanniche e fino ad arrivare alla Scandinavia. "Non fa eccezione il Mediterraneo a causa probabilmente di una maggior ingerenza del famigerato anticiclone africano", scrivono i meteorologi. Non sono ancora state emesse le mappe per luglio e agosto ma, come abbiamo visto sul Giornale.it, le proiezioni stagionali primaverili per aprile e maggio indicano già temperature superiori alle medie sull'Italia e sul Mediterraneo.

Il ritorno del Niño

Se El Niño è un fenomeno ciclico che si ripete mediamente ogni treo o cinque anni, indimenticabile rimane quello legato ai due anni 2015-2016 con le acque superficiali del Pacifico che si riscaldarono anche di 3°C in più rispetto alle medie. "Questa enorme quantità di calore è stata poi ceduta all'atmosfera, con un aumento della temperatura terrestre ed anomalie climatiche quasi in ogni parte del mondo.

Ricorderete i valori caldissimi dell’estate 2015, passata allo storia poi come la terza più calda in Italia da quando si registrano le temperature", hanno spiegato gli esperti. Se, però, il valore dovesse rimanere basso come adesso potremmo "salvarci" da temperature estreme ma non dall'anticiclone africano che, sicuramente, verrà spesso a farci visita.

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