"La mia Turchia è diventata la patria delle fiction"

La stella di "Terra amara": "Il nostro segreto è la velocità"

"La mia Turchia è diventata la patria delle fiction"
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A Matera hanno dovuto mettere le transenne per contenere i fan adoranti. In ogni parte del mondo (soprattutto nei Paesi latini e mediterranei) trova ad accoglierla un bagno di folla. Addirittura in Messico per lei hanno dovuto bloccare mezza città. Insomma Hilal Altinbilek, per il popolo della serie tv Züleyha, è ormai una star di tale grandezza da riempire le piazze. E tutto questo per una sola soap (ma è improprio ormai chiamarle soap), anzi la prima soap di cui è stata protagonista: Terra amara. È la fiction turca che - con il suo mix di amori, passione, intrighi, sotterfugi, vendette - su Canale 5 ha superato tutte le aspettative, guadagnandosi la prima serata, e poi la sfida al Festival di Sanremo. In finale di stagione ha addirittura battuto l'Acchiappatalenti di Raiuno. In Italia, che lei ama, è venuta come ospite principale all'evento Matera Fiction. Nata a Smirne, 33 anni, origini croate da parte di madre e kosovare da parte di padre, laureata in economia aziendale, ha debuttato nel 2011, a vent'anni, in Derin Sular (Deep Waters).

Hilal, le serie turche stanno ottenendo un successo strepitoso in Italia...

«Abbiamo molto in comune con gli italiani: il calore, i pasti in famiglia affollati, la gioia e il dramma, la cultura mediterranea».

In generale cosa pensa del successo dell'industria dell'audiovisivo turca?

«Secondo una ricerca, 700 milioni di persone in quasi 170 Paesi stanno attualmente guardando le nostre serie. Produzione veloce e di alta qualità, della durata di 2 ore, e una solida struttura drammatica sono le ragioni principali di questo successo».

Cosa ha rappresentato per lei essere protagonista di Terra amara?

«Ricordo il momento in cui per la prima volta ho letto la sceneggiatura. Züleyha è un personaggio che riesce sempre a rialzarsi dalle ceneri. Mi ha impressionato molto. È bella e intelligente e riesce a sopravvivere nonostante le brutte esperienze. Questi ingredienti mi convinsero ad accettare il ruolo. E, naturalmente, ho fatto parte di una squadra molto forte con il nostro sceneggiatore, regista e team di produzione, ingredienti fondamentali per il successo».

Che rapporto ha con l'Italia? Cosa le piace?

«Amo l'entusiasmo degli italiani. È un Paese che cerco di visitare ogni volta che ne ho la possibilità. L'anno scorso sono andata in Sicilia, abbiamo sorvolato l'Etna in elicottero, è stato molto impressionante. Amo anche la cucina e il mare. Ed è impossibile non adorare Matera che ha un'atmosfera impressionante».

Come ha cominciato a recitare? Aveva questa aspirazione fin da piccola?

«Ho deciso di diventare attrice quando sono entrata nel club teatrale della scuola secondaria. Ricordo la mia eccitazione come se fosse ieri. Dopo aver studiato economia all'università, ho iniziato una formazione teatrale e per fortuna ho preso parte ai progetti giusti che mi hanno portato fin qui».

Dove la vedremo nei prossimi mesi?

«Ho appena chiuso il set di My wonderful Life: in Italia uscirà l'anno prossimo. Pensate che in Turchia le puntate si finiscono di girare di mattina e vanno in onda la sera stessa».

Però per gli spettatori lei resterà Züleyha...

«Infatti mi sono fermata un anno dopo la fine della quarta stagione di Terra amara perché volevo che il pubblico cominciasse a scordarsi di me come protagonista di quella serie per iniziare altri progetti. A settembre girerò un film».

Conosce le

serie italiane? Con chi le piacerebbe lavorare?

«Non conosco le fiction italiane, ma conosco il regista Ferzan Özpetek e vorrei tanto lavorare con lui perché i suoi film uniscono la cultura italiana con quella turca».

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