
Cristina Rossello, avvocato civilista e consulente aziendale, è stata eletta alla Camera alle scorse elezioni e ora è candidata come capolista di Forza Italia per la circoscrizione di Milano. «È stato il presidente Silvio Berlusconi a spronarmi al nuovo incarico. C'è bisogno di coordinare il governo con la Regione per tutte le sfide che il momento richiede. Ho accolto con entusiasmo e lascio gli elettori decidere vista l'incompatibilità delle due cariche».
Cosa considera prioritario?
«Aumentare i posti di lavoro qualificati per i giovani; sostenere le imprese ad accogliere figure professionali adeguate; investire di più per formare e assumere: sono i tre obbiettivi impellenti. Grazie ai fondi europei del Pnrr si creeranno posti di lavoro in svariati settori, dall'edilizia ai trasporti alla tecnologia considerando anche gli indotti».
Lei si focalizzerà sulle opere legate al Pnrr?
«Siamo da sempre vicini alle esigenze dei ceti produttivi, quindi attenzione alle infrastrutture e alle imprese ma è fondamentale per noi il tessuto sociale, altrimenti non si cresce: le donne vanno aiutate ed è il momento opportuno per farlo visto che arrivano i fondi. Gli asili non vanno chiusi ma distribuiti sul territorio. Sono fondamentali le strutture di ricezione anche per gli adolescenti. Approfittando delle occasioni sportive dei prossimi anni dovremmo incentivare gemellaggi e occasioni per favorire aggregazione e crescita».
La sicurezza per lei combacia con interventi a favore delle donne e degli anziani.
«Esatto. Le donne si fanno carico del 50% della popolazione che sono i figli e i genitori. Senza le adeguate strutture rischiano di dover rinunciare a farsi una famiglia. La società e la politica devono impedire questo annichilimento».
Avete parlato anche di disabilità.
«La trama sociale è unica. Oggi che i disabili sono usciti di casa ci siamo accorti che togliere le barriere non basta più. Occorrono formazione e parità a tutti i livelli. Nel novero della disabilità inserisco anche i ragazzi autistici che hanno bisogni speciali e necessitano di supporti concreti da parte del territorio».
Territorio è diventata una parola chiave.
«Esatto. Lo abbiamo visto con la Sanità. Ben venga la telemedicina ma senza rinunciare al medico di prossimità. Guardo con speranza alla continuità dell'amministrazione Fontana perchè si completeranno i progetti già avviati: il ministro Bertolaso sta facendo un gran lavoro per ridurre le liste d'attesa delle visite e per incentivare il personale sanitario di cui c'è un gran bisogno».
E lei ha proposto il Garante dell'anziano.
«Sì è un mio progetto di legge nazionale, già bollinata, che
attende la discussione ed è stata già patrocinata da comuni e regioni. Si tratta di una figura diffusa capillarmente che sveltirà la burocrazia dell'anziano, dalle pratiche per le badanti o colf, agli accessi nelle Rsa».
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