Da un lato dobbiamo preoccuparci, ma da un altro rallegrarci: la nona edizione di Qoco, «un filo dolio nel piatto», www.qoco.it, è stata vinta da un cuoco, il 22enne Douglas Balish, di un Paese, lInghilterra, dove lolio deve essere importato. In fondo è quello che speravano gli organizzatori, soprattutto gli enti pugliesi e lassociazione città dellolio, www.cittadellolio.it, visto che, dopo avere a lungo invitato i Paesi del Mediterraneo, questa volta hanno invitato il Nord Europa, nazioni che, come la Germania (secondo classificato Felix Metzger) o la Svezia (quarto Daniel Matthias), sono degli importanti mercati e poco importa se gli stessi concorrenti, chiamati a preparare piatti a tutto olio, non hanno riconosciuto in un test pre-gara lolio rancido.
Eventi come Qoco servono a rafforzare il vero made-in-Italy sui mercati ed ecco spiegato perché molti erano contenti che litaliano Alessio Duò si sia piazzato terzo, sul podio perché lItalia nellolio è maestra, ma non primo per non smorzare gli echi allestero. Del resto a chi assisteva ai preparativi è bastato poco per capire che Balish, in forza al Bohemia, il ristorante di Shaun Rankin sullisola di Jersey al largo di Saint-Malo in Francia, aveva unaltra marcia («anche se al ristorante usiamo molto burro per la vicinanza con i francesi»). Ha stupito con dei marshmallow, le toffolette rese famose da Charlie Brown, e poi con una triglia con un sorbetto di olio doliva, il primo tutto suo e il secondo pensato con Michele Rotondo della Masseria Petrino a Palagianello (Taranto).
Premiato infine Paolo Marchi perché «ideatore di Identità Golose, luogo di confronto per i cuochi e per tutti coloro che vivono la cucina da protagonisti».
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