Milanesi schiavi del web Davanti al video per cinque ore al giorno

C’è il sito che indica dove mangiare il meglio che la gastronomia locale propone e quello che spiega ai bambini come colorare e creare oggetti e lavoretti da regalare ai genitori. Ci sono le guide «tutto fare» con i consigli per risolvere i piccoli problemi quotidiani e quelle specializzate negli hobby femminili che insegnano come decorare la tavola per Natale e Pasqua. Sono alcuni fra i portali italiani che hanno sede a Milano. Città che, numeri alla mano, può essere definita la capitale italiana della navigazione in Internet. Seguita a ruota da Torino, Roma e Firenze. Nel capoluogo lombardo ha sede infatti il 10,7 per cento dei siti internet attivi sul territorio nazionale: 25 imprese su un totale di 233. Inoltre, i milanesi sono fra i più attivi sul web: più della metà naviga per cinque ore al giorno, in media ogni residente in città usa il computer per due ore al giorno. È stato il 2009 l’anno del boom. Circa la metà delle ditte operanti sul web è stata infatti aperta proprio lo scorso anno. Un fenomeno, questo, comune anche al resto del Paese, dove il 44,7 per cento di portali e siti ha cominciato a operare proprio a cavallo fra il 2009 e l’inizio del 2010. Si tratta per lo più di piccole imprese, nella maggior parte dei casi ditte individuali. Nelle quali si impongono i giovani: il 54 per cento dei titolari ha meno di 40 anni, oltre il 15 per cento è donna. Al di là delle piccole realtà nazionali, Milano è anche la sede dei più importanti portali e social network internazionali: da Google a Facebook, tutti i portali più famosi e utilizzati al mondo hanno scelto di aprire una sede proprio all’ombra della Madonnina. Quelli «nostrani», invece, si sono specializzati nei campi più originali. E così, navigando in Rete, può capitare di aprire il sito che insegna come utilizzare materiali ecocompatibili anche nelle più elementari attività quotidiane oppure quello che propone una mappa aggiornata dei mercatini di antiquariato presenti in città. O ancora quello che propone il calendario che elenca tutte le vendite di beneficenza a tema che è possibile frequentare, e il portale che suggerisce le mete più belle ed esclusive nelle quali fuggire nel tempo libero. La città più tecnologica di Italia risponde con entusiasmo al proliferare di queste realtà. E così, secondo una recente elaborazione della Camera di commercio, sembra che un milanese su due passi fino a cinque ore al giorno davanti al computer. Risulta inoltre che il 43 per cento degli imprenditori sia iscritto a social network oppure chat. E che oltre il 38 per cento le utilizzi per almeno un’ora al giorno, sette giorni su sette. Milano nasconde infine un altro piccolo record: è la città dove ha sede l’unico ente pubblico italiano in grado di dirimere le controversie - frequenti - fra chi ha registrato un dominio negli ultimi anni e chi, successivamente, dimostra di avere il diritto esclusivo di utilizzarlo. Si tratta della Camera arbitrale di Milano, uno dei tre centri italiani iscritti al Registro del Country code top level domain «.it», ovvero l’ente italiano che gestisce i domini che possono essere registrati, appunto, come «.it».

La procedura per ottenere la assegnazione del dominio si può attivare sulla base dell'esistenza di alcune circostanze: quando il nome contestato è identico o tale da indurre in confusione rispetto a un marchio, un segno distintivo aziendale oppure un nome o cognome; quando l'assegnatario attuale non ha diritto o titolo sul nome a dominio contestato; quando, infine, il nome a dominio è stato registrato o utilizzato in malafede.

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