A Milano imprese in crescita del 4 per cento

L’economia meneghina non si arrende. E attira le aziende che abbandonano la provincia e si consolidano in città. Nella hit parade delle strade più "produttive" vince viale Monza davanti a via Vincenzo Monti e via Padova

La città fa paura per i costi troppo elevati? I residenti «scappano» per comprare casa o aprire attività nell'hinterland? Solo vecchi luoghi comuni. La metropoli attira sempre di più persone e interessi. Non è un caso che, soltanto fra il 2008 e il 2009, le nuove imprese aperte a Milano siano cresciute del 4 per cento, arrivando a quota 165.142: il 58 per cento del totale attivo in tutta la provincia. Il dato emerge da uno studio della Camera di commercio, secondo il quale le attività presenti nei Comuni appena fuori Milano - in totale sono quasi 120mila - sono invece diminuite dello 0,4 per cento, sempre in due anni.
La crescita è stata particolarmente elevata proprio a cavallo fra la fine del 2007 e il 2009, e conferma il periodo fortunato di viale Monza. È proprio nell'arteria a Nord della città, infatti, che è attivo il maggior numero di imprese presenti all'ombra della Madonnina: in totale sono 1.239: lo 0,68 per cento del totale. E non si tratta soltanto di banche e uffici, ma anche di negozi al dettaglio (lungo tutta la strada se ne contano 131), alberghi e ristoranti (cento in totale) e attività gestite da donne (ben 260). Al secondo posto nella speciale classifica delle strade più imprenditoriali di Milano c'è la ben più centrale via Vincenzo Monti, che conta 1.145 imprese attive: lo 0,63 per cento del totale. Seguono nella top ten via Padova (965 imprese), corso Buenos Aires (938), corso Sempione (834), corso Lodi (737), corso di Porta Romana (703), viale Certosa (702), corso Venezia (690) e piazza della Repubblica (681). Ma sono proprio le ultime tre in classifica a far registrare la crescita più elevata. In un solo anno, corso di Porta Romana ha guadagnato tre posizioni, come corso Venezia e piazza della Repubblica. Anche se, a guardare la graduatoria, il record spetta a piazza Fontana, che rispetto al 2008 è cresciuta di 31 posizioni, attestandosi al 38° posto grazie alle attuali 372 imprese attive. A dispetto della sua posizione decentrata, la regina dello shopping è sempre viale Monza, al primo posto fra le strade con il maggior numero di negozi al dettaglio. Ma la periferia conquista tutto il podio, visto che via Padova incalza con 128 negozi, seguita da via Giambellino (87), viale Certosa (66) e via delle Forze armate (64). Il dato è confermato dalla densità di attività commerciali presenti in via Luigi Torelli, vicino viale Jenner: qui i negozi rappresentano 3 imprese su 4. Tradotto: sono il 75 per cento del totale. Anche sul fronte della ricettività turistica è viale Monza la strada più imprenditoriale di Milano, con le sue cento attività fra alberghi e ristoranti. In questo caso è sempre la periferia a farla da padrona. La maggiore concentrazione si registra infatti proprio in viale Certosa - dove ci sono 70 attività fra hotel e ristoranti - via Padova - qui ce ne sono 69 - e corso Lodi, con le sue 61 attività. Il centro è presente solo al quarto posto della classifica con corso Sempione (54 fra alberghi e ristoranti) e corso di Porta Ticinese (52). La maggiore concentrazione di questo genere di attività si registra però a due passi dall'università Bicocca, più precisamente in via Chiese. Qui alberghi e ristoranti rappresentano il 45,2 per cento del totale delle attività. A Milano esiste anche una via «rosa». Si tratta di via Val di Ledro, in zona Niguarda. Qui il 53 per cento delle imprese è gestito da donne.

Che tendono a investire anche in via Lulli Giovanni (43 per cento), via Balilla (42 per cento), via Terraggio (41 per cento) e via Ponale (40 per cento). Del resto Milano è la capitale dell'imprenditoria femminile, specialmente se high tech.

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