Milano si apre ai giovani stilisti

Paola Bulbarelli

Tre giorni di sfilate, convegni, mostre, feste. Tutto questo è «Milano studia la moda», giunta alla sua terza edizione. Fortemente voluta dall’assessore alla Moda, Giovanni Bozzetti, la kermesse vede impegnati i ragazzi che già iniziano a farsi strada in un settore che non certo spalanca le porte alle giovani leve. Si potrà contare anche sulla partecipazione di altri istituti stranieri che porteranno l’esperienza e la professionalità di altri Paesi. In passerella si potranno ammirare le proposte del messicano Istituto Guzaman, della Royal University di Melbourne e dell’Institute of art and design di Birmingham. «Più volte nel settore della moda - ha precisato Bozzetti - viene sottolineata la necessità di aiutare a emergere i giovani di talento e a comunicare al pubblico quali variegate professionalità facciano parte di questo primario settore economico della nostra nazione». Sono questi eventi che permettono ai giovani di salire alla ribalta, farsi conoscere o anche solo prendere informazioni su come entrare nel settore. Grazie a «Milano studia la moda», i cui costi sono stati sostenuti dal Comune (140mila euro) oltre a sponsor quali Gilli, che ha messo gratuitamente a disposizione gli spazi di via Melchiorre Gioia il 10, l’11 e il 12 di novembre, l’opportunità si tramuterà in realtà per 17 ragazzi. Due verranno scelti e addirittura assunti: uno da Giulia Ligresti per la linea Gilli e uno da Saverio Moschillo che lo inserirà nello staff di John Richmond. Cinque potranno seguire stage messi a disposizione dagli associati di Assomoda e altri 10 verranno collocati da Camera nazionale della moda.

«Abbiamo sempre sostenuto i giovani stilisti - dice l’assessore -, supportando manifestazioni in Italia e all’estero quali Who’s on next ideata da Vogue Italia, Fashion incubator e Nude con Camera della Moda perché bisogna credere nei giovani, nella loro forza, nella loro energia per continuare a essere punto di riferimento mondiale».

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