Milano si fa sedurre dal salotto in piazza

MilanoC’è lo sgabello color senape a forma di Topolino, il tavolino da salotto con al centro un piccolo camino e la nuovissima Mini azzurro pastello con le quattro ruote motrici. Ma, soprattutto, ci sono centinaia di happy hour e feste più o meno esclusive. E un quartiere, zona via Tortona, che per una settimana si trasforma in un party a cielo aperto. Sono questi gli ingredienti che, in questi giorni, stanno attirando migliaia di visitatori - italiani ma soprattutto stranieri - agli eventi del Salone del mobile, che si svolge fino a domani nella Fiera di Rho-Pero, e a quelli del Fuori Salone, sparsi per il centro di Milano, da Brera alle decisamente trendy via Savona e via Tortona. In una città che, solitamente votata al lavoro e alla produttività, per sette giorni si lascia andare alla frenesia di movida e divertimento, anche durante il giorno. È la doppia faccia di questo appuntamento. Da una parte l’esposizione vera e propria - quella ospitata nel quartiere fieristico di Rho -, dedicata agli addetti al settore. Dall’altra la mostra più informale, che trasforma l’interno dei tradizionali palazzi di ringhiera in vetrine a disposizione dei designer più importanti del panorama mondiale. Con buona pace dei residenti, costretti a barcamenarsi fra strade a traffico limitato e circolazione più che caotica. Nel solo primo giorno di apertura del Salone Atm, l’azienda milanese che gestisce i mezzi di trasporto pubblico, ha calcolato circa un milione di viaggiatori a bordo della metropolitana. Mentre il Comune ha messo in campo una vera e propria task force di vigili per segnalare i confini dell’isola pedonale - in vigore per tutta la settimana - e per gestire un traffico che, soprattutto nelle zone interessate dagli eventi del Fuori Salone, è andato spesso letteralmente in tilt, fra macchine parcheggiate in doppia fila e tram bloccati al centro degli incroci.
Gli inevitabili disagi non hanno comunque rovinato la festa del popolo del design, che ha potuto ammirare moltissime novità. Per esempio, il software capace di adattare le case progettate con la tecnologia domotica alle esigenze dei proprietari. Attraverso il computer è, infatti, possibile «tagliare su misura» il sistema informatico che gestisce gli impianti domestici e utilizzare dispositivi di controllo in grado di connettersi anche con l’iPhone. Avveniristici sono anche i bagni: più che servizi, vere e proprie spa. Ci sono le docce con le luci led, i getti laterali e la musica diffusa, e quelle così grandi da assomigliare a piccoli monolocali, con tanto di televisore e tavolino. E poi i caloriferi che sembrano opere d’arte, e le vasche dalle forme più originali: con i piedini di marmo o a guscio di noce. Ci sono anche le saune domestiche, i macchinari per il fitness e bidet e water salva spazio, che scompaiono dentro una panca.
Ma i designer si sono fatti ispirare anche dal mondo del calcio e così, fra una tartina e un bicchiere di prosecco, è possibile ammirare sculture a forma di palloni e tavoli e tappeti decorati con pentagoni bianchi e neri. I creativi hanno strizzato l’occhio anche alla raccolta differenziata, progettando una sedia realizzata con 111 bottigliette di plastica vuote della Coca Cola. Si chiama «Navy Chair», sarà distribuita in sei colori e, grazie a lei, l’azienda americana che la produce prevede di utilizzare tre milioni di confezioni ogni anno. Originale è anche il progetto Ciclo e Ri-Ciclo: circa 12 biciclette abbandonate nei cortili, per strada o nelle discariche della città sono state messe a posto, verniciate, «battezzate» con un nome e prestate gratuitamente al popolo del design per muoversi fra gli eventi del Fuori Salone. Eventi che non hanno coinvolto solo i grandi nomi, ma anche chi il mestiere di creativo lo sta intraprendendo da poco o lo considera un semplice hobby. E così in mostra ci sono anche nove opere realizzate da neolaureati, laureati in cerca di occupazione o impiegati che nella vita quotidiana fanno tutt’altro. L’iniziativa si chiama «Designer per un giorno» e presenta alcuni prototipi.

Fra i più apprezzati, la libreria-carrello-seduta ideata dalla decoratrice Donatella Nobilia e il portaombrelli di cristallo che raccoglie l’acqua per innaffiare le piante realizzata da Cristina Memini. Professione: ricercatrice molecolare.

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