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Laura Curino racconta il suo spettacolo «Un viaggio emozionante nell'operosità»

«Se la racconto, poi la racconto», dice Laura Curino, come fosse un mantra da mandare a memoria. Parla di «Bella e Fiera», al Piccolo Teatro Grassi dal 17 al 29 novembre, di cui ha scritto il testo durante un'estate, quella trascorsa, di forsennato lavoro tra documenti e fotografie. Alla vigilia del debutto, è soddisfatta, come lo sono il regista Emiliano Bronzino e il direttore del Piccolo Sergio Escobar (felice anche perché il teatro stabile fondato da Grassi e Strehler ha avuto, da pochi giorni, e per bocca di Matteo Renzi, l'autonomia, che ne aumenta disponibilità economica e responsabilità di servizio pubblico davanti agli spettatori: 300 mila nel 2014). La Fiera, con la «f» maiuscola, non è una donna-tigre, ma proprio la Fiera di Milano, che dal 1920 fa da motore economico della città e traino per l'Italia. Curino ha intrecciato storie e figure umane (la partigiana, l'impiegata della posta...) con il fluire della Fiera, grande spettacolo che da sempre attira le folle e suscita curiosità di stampo infantile, vicina allo stupore innocente. «Per me è lo spazio-presepe dove vedere il mondo in miniatura, ma un mondo vero», dice l'autrice e attrice (chi non ha mai visto uno dei suoi intensi monologhi?). «Da bambina ne uscivo con borsate di dépliant con i quali giocavo per mesi, prima di trasformarli in aeroplanini. Mi piaceva vedere il lavoro, che in Fiera è al centro di tutto. Il lavoro meccanico, domestico, agricolo, industriale in genere. Io che vengo da Torino ho campato in fabbrica fin da quando son nata. Anche il regista Bronzino è torinese, ma la città di entrambi è la Bella, ovvero Milano, dove viviamo».

Lo spettacolo è nato da coincidenze, «affinità elettive» le chiama Escobar, che hanno portato alla collaborazione di Fondazione Fiera Milano con il Piccolo. C'è chi potrebbe storcere il naso, sentendo odore di lavoro su commissione, di agiografia, di teatro pubblicitario, ma al Grassi non si vedrà nulla di ciò. Curino si è messa con la libertà dell'autrice di fronte a una realtà complessa e affascinante come la Fiera, dalla Campionaria di decenni fa alle esposizioni specializzate di oggi. «Laura, che in passato ha affrontato per il Piccolo la storia dell'Eni, dunque non è nuova a temi industriali, ha usato un linguaggio evocativo. Anche la cronologia è diventata fascinazione», dice ammirato Escobar, e il direttore della Fondazione Fiera, Paolo Lombardi, concorda. C'è la possibilità, a dirla tutta, che il teatro di narrazione dell'autrice e attrice si applichi sempre più alle vicende industriali, visto che Curino, oltre all'Eni, trattò l'Olivetti (con Gabriele Vacis) e il Politecnico.

In scena, quattro attori del Piccolo, che hanno lavorato con Luca Ronconi: Pasquale Di Filippo, Sergio Leone, Bruna Rossi, Sara Zoia. Molte le immagini, sullo sfondo ma protagoniste, che vengono dal vasto archivio storico della Fiera. Orari e biglietti su www.piccoloteatro.org.

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