Anziana in ospedale per mesi Torna e trova la casa occupata

Quando hanno saputo che la donna non era in casa e che, quasi sicuramente, si sarebbe trattato di una lunga assenza, non hanno esitato ad occuparle l'abitazione. Salvo poi andarsene senza fare storie non appena è arrivata la polizia.
Protagonisti della singolare vicenda una donna bulgara di 25 anni, il compagno italiano 28enne e i loro due figli piccoli, un bimbo di un anno e mezzo e una femminuccia di nemmeno tre mesi. La famigliola - su indicazione di un altro straniero che avrebbe indicato loro l'abitazione «vuota» e con la porta già aperta - è arrivata una decina di giorni fa in un appartamento Aler di via Preneste 3 (un palazzo in zona San Siro occupato più volte da abusivi e sempre sgomberato, nella foto l'ingresso) e ci si sono stabiliti.
In realtà la casa non è vuota. È stata affittata a un'anziana che, però, da giugno, è ricoverata in ospedale.
La famigliola abusiva è stata «sfrattata» l'altroieri dai poliziotti del commissariato Bonola. Gli agenti sono stati avvertiti infatti dal figlio 45enne dell'anziana. L'uomo, anch'egli da tempo fuori casa perché in cura in una comunità psichiatrica, non appena ha saputo da alcuni vicini che nel suo appartamento ci abitavano degli estranei, ha avvisato il commissariato.
All'arrivo delle pattuglie della polizia in via Preneste nell'abitazione, lunedì pomeriggio, c'erano soltanto la bulgara e i due figli piccoli. La donna ha spiegato agli agenti di essere entrata in quella casa insieme alla famiglia da una decina di giorni e su indicazione di uno straniero di cui, però, non ricordava il nome. «Ci ha detto che in casa non c'era nessuno e che la porta era aperta: ed era proprio così» ha raccontato la giovane donna straniera.


Su invito della polizia la bulgara e i suoi bambini hanno abbandonato subito l'alloggio e contro di loro non è stato preso alcun provvedimento. Prima di andarsene, la donna ha dichiarato che si sarebbe recata «da amici che abitano in zona» e che potevano ospitarla.

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