Camminando sul marciapiede, a due passi da casa, il tranquillo vecchietto avvertiva un leggero bruciore al fondoschiena. Ma certa gente, magari con una guerra alle spalle (il Nostro, a gennaio, farà 93 anni, ndr) a certe «cosucce» non è abituato a farci molto caso. Solo una volta arrivato nel proprio appartamento, in via Tiziano, ieri alle 11, Elia Enrico P., togliendosi i pantaloni per mettersi in libertà, vede cadere a terra una piccola ogiva. E si accorge di perdere sangue da una natica.
Comincia esattamente in questo modo - con la corsa all'ospedale San Carlo del poveretto, che è stato medicato al pronto soccorso per una ferita di arma da fuoco - una singolare vicenda che ha visto coinvolti un gruppo di uomini spariti nel nulla. Probabilmente uno è l'autore di una truffa, mentre gli altri tre sono le vittime. Un raggiro i cui risvolti, i particolari, sembrano destinati a restare sconosciuti, almeno per il momento. Insomma: a rimetterci è stato solo il povero nonnino.
Proprio mentre Elia, in casa, si accorge di quella ferita, al 112 arrivano infatti alcune chiamate di residenti. «Venite in via Tiziano - chiedono accorati i residenti ai carabinieri - abbiamo sentito degli spari».
Tutto vero, spiegano i militari una volta giunti sul posto. Al «Wood», un locale di via Tiziano 19 noto per il suo arredamento in legno e i suoi aperitivi, un gruppo di quattro uomini si è appena fatto notare. Tre italiani e uno nomade, infatti, hanno litigato all'interno. Poi uno dei tre ha trascinato fuori lo zingaro sparando per aria tre colpi di pistola. Al titolare del locale, corso in strada per vedere cosa fosse accaduto e se qualcuno avesse bisogno di qualcosa, lo sparatore avrebbe detto di non preoccuparsi. «Stia pure tranquillo, siamo noi ad essere stati truffati».
Inutile dire che, al loro arrivo sul posto, i militari non trovano né gli italiani né il nomade. E nemmeno una goccia di sangue. A raccontare quel che è appena accaduto è il titolare del locale.
I carabinieri a quel punto ispezionano la zona. In un borsone, nascosto tra le auto in sosta, trovano decine e decine di tagli da 500 euro fac simile, cioè falsi: probabilmente la «ragione» della truffa.
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