Apre la Fiera del tessile La produzione cresce ma la Russia mette ansia

Segnali positivi dal settore ma timori per l'embargo È uno dei mercati dove le aziende esportano di più

Apre la Fiera del tessile La produzione cresce ma la Russia mette ansia

«Il made in Italy fa squadra» è lo slogan che Milano Unica - il Salone italiano del tessile - ha scelto per questa 19° edizione, che si concluderà domani a Fieramilanocity. Per una volta, non si tratta della solita frase fatta: superando una serie di storici steccati, hanno scelto di presentarsi insieme alcuni «pezzi forti» dell'industria italiana della moda. Primi fra tutti gli imprenditori della conceria, che dopo molti anni hanno riportato a Milano la fiera di settore, Lineapelle: mentre dalla collaborazione con Pitti Immagine nasce Denim Italiano-Italian Denim Makers, un progetto speciale dedicato alla filiera italiana del capo «lavato», ovvero tutto quello che serve per realizzare i jeans, dalla produzione del tessuto ai lavaggi, dalla confezione alla stampa e ai ricami, dagli accessori ai macchinari.

«Novità legate da un fil rouge - spiega il presidente di Milano Unica Silvio Albini inaugurando la rassegna, che vede 410 aziende espositrici, di cui 74 di altri Paesi europei - rappresentato dalla sinergia tra i vari attori del made in Italy di eccellenza». Di cui Milano diventa, nell'anno dell'Expo, una vetrina straordinaria, come è stato ribadito da tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti - l'assessore regionale al Commercio Mauro Parolini e Cristina Tajani, che a Palazzo marino ha la delega alla Moda -, consapevoli che si tratta di una sfida da affrontare insieme, imprenditori e pubblica amministrazione. Assente il viceministro Carlo Calenda per impegni istituzionali, dal ministero dello Sviluppo economico arrivano però saluti e buone notizie: 2 milioni di euro per fare di Milano Unica il numero uno al mondo.

Il settore tessile, intanto, sta risollevando la testa: nei primi sei mesi del 2014 la produzione di tessuti è cresciuta del 7,6%, ed è in aumento anche l'export che ha segnato +4,2%. «A livello internazionale si assiste a una crescente attenzione nei confronti della qualità dei tessuti italiani: nel nostro settore ci sono aziende che non solo sono sopravvissute alla crisi, ma hanno grande successo nel mondo», ha ricordato Albini. Ma molto ancora c'è da fare: e certo non aiutano le sanzioni alla Russia, uno dei nostri mercati chiave, come ha ricordato Carlo Marenzi, presidente di Sistema Moda Italia. «La Russia è Europa, e bisogna includerla, non escluderla: dobbiamo trovare altri sistemi», ha detto.

Un altro partner importante è il Giappone, che in questa edizione per la prima volta ha la possibilità di esporre la sua miglior produzione tessile.

La serata, poi, è un trionfo delle eccellenze italiane, dalla moda al food: iniziata con il progetto «On stage», protagonisti otto designer con una serie di installazioni all'interno della Galleria Sozzani di corso Como 10, è proseguita all'insegna della gastronomia da Eataly Smeraldo, con la consegna del premio di Milano Unica a Cesare Attolini, creatore dei costumi per il film premio Oscar «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino.

«Non sono esperto di moda - ha detto il patron di Eataly, Oscar Farinetti - ma so che bontà e bellezza italiane hanno in comune il fatto di essere apprezzate in tutto il mondo. Bisogna fare rete per realizzare una narrazione del prodotto italiano e creare così posti di lavoro».

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