Elena Gaiardoni
Se i latini parlavano di «Mens sana in corpore sano», oggi usiamo l'espressione «olistico» per comprendere il corpo nel suo unanime complesso di fisicità, psichicità e sacralità. Il futuro sboccia da un fiore antico. Nella visione della regista Andrée Ruth Shammah il teatro Parenti sta diventando sempre più un corpo in cui i confini tra fisicità, psichicità e sacralità non esistono, ma ognuno di questi aspetti entra in un altro, in bellezza. Ieri, in un padiglione ai bordi della piscina «I bagni misteriosi», è stata aperta al pubblico una biblioteca di 5 mila volumi. Il regno dei libri entra nel regno dell'acqua, che approda ai palcoscenici: uno di essi sorgerà sotto la piscina stessa, dove sta per essere costruito un teatro sotterraneo.
La pelle dei libri sulla pelle dell'acqua, l'acqua sulla pelle di un giardino, cardi, lavande, rose, nostra biblioteca vivente. Cosa sta diventando in questo spettacolare scenario di incastri «misteriosi» il teatro Parenti? La certezza che si stia per trasformare in un complesso unico al mondo non è né un'illusione né un'esagerazione. Scaffali verde acqua, la biblioteca, si apre sotto il nuovo solarium. Contiene volumi antichi di proprietà del Parenti che si possono consultare solo dentro la stanza, volumi nuovi donati da varie case editrici: dall'Adelphi alla Garzanti, dalla Nave di Teseo alla Laterza, dalla Mondandori a Iperborea. C'è anche una sezione di book crossing: puoi prendere un libro e in cambio ne lasci uno di tuo. Il silente tempietto dei libri, e sottolineiamo libri non computer, portatili o kobo, si estende tra la sala Testori, dove alcune ragazzine stanno svolgendo il loro corso di danza, e gli antichi spogliatoi degli anni '30, oggi in rifacimento per ricavarne altre stanze che saranno adibite soprattutto a spettacoli di danza. Non solo: col tempo sorgeranno alloggi dove le compagnie teatrali potranno anche restare a pernottare.
Due ragazzi stanno finendo di catalogare i libri. Una bagnante con un bel costume intero rosso entra per cercare un titolo: sembra la scena di una dimensione edenica. Chi può dirlo, ritornando ai latini, magari i campi Elisi erano davvero così: ciò che nella realtà di tutti i giorni pensiamo lontano e separato, qui, dentro al Parenti, invece, si esplica in una sola possibilità, appunto: accedere alla bellezza dell'essere in tutte le sue espressioni riunite in un unico spazio, per includere tanti tempi in uno solo: il tempo di una nuotata, il tempo di uno spettacolo, il tempo di un pensiero letterario. Otium e sport, forse direbbe Cicerone, meravigliato.
Al centro di una delle vasche la scultura di fenicotteri sembra la metamorfosi di un albero di rose.
Ricordiamo che la parola «pianta» è un albero, da cui la carta dei libri prende vita, ed è anche il luogo dei nostri piedi, arti fondamentali per il nuoto, ma anche per ascoltare il ritmo della musica e della scrittura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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