Un assessorato, o una delega ad hoc, che raccolga le istanze del mondo delle professioni e metta in campo procedure di semplificazione per declinare soluzioni più vicine ai lavoratori milanesi. L'ultima proposta dell'avvocato Chiara Valcepina, candidata al Consiglio comunale con Fratelli d'Italia, va nella direzione di connettere la società civile alla politica. L'obiettivo è tagliare la burocrazia tramite canali di comunicazione privilegiati tra i professionisti, «le sentinelle della città» e l'amministrazione, che troppo spesso è stata «un elefante» quasi impossibile da raggiungere.
Cosa significa?
«Dare voce alle categorie che necessitano di riacquisire dignità, valorizzando tutte le professioni in virtù delle loro competenze. Snellire la burocrazia si può e la parola chiave è semplificazione. Penso agli avvocati, ai medici, ai commercialisti o agli agricoltori. Quante sono le istanze che passano da loro? Con un dialogo vero con il Comune si possono raccogliere e consegnare nelle mani della politica».
Un dialogo che in questi ultimi anni è mancato?
«Se propongo una delega del genere è proprio perché penso che a Milano non ci sia un luogo dove le professioni possano trovare ascolto. Quando ho costituito l'organismo di composizione per la crisi di sovraindebitamento per l'Ordine degli avvocati mi sono resa conto che puoi creare tutte le task force che vuoi, ma se non riesci a collegare le leggi della politica con le istanze del cittadino allora non stai facendo un buon lavoro»
Come si rilanciano le piccole e medie imprese?
«Si potrebbe istituire uno sportello che si dedichi a loro con competenza, sarebbe fondamentale. Darebbe nuovo slancio alle nostre piccole aziende sia in Italia sia nei rapporti con l'estero. E comunque dobbiamo combattere la burocrazia: tanti esercenti che incontro mi parlano delle difficoltà legate all'immane mole di norme e regolamenti. I nostri negozi storici trovano troppi ostacoli sul loro cammino».
Parlando di pubblica amministrazione, quanto sarebbe importante per Milano ospitare la sede europea dell'Autorità Antiriciclaggio?
«Sostenere questa candidatura è fondamentale. Diventare la città dove questo aspetto viene valorizzato darebbe beneficio anche ai professionisti. E significherebbe dare un'immagine di trasparenza, per una Milano punto di riferimento su un tema che gira intorno all'etica. Lo stesso vale per il Tribunale dei Brevetti, speriamo di portarlo a casa».
Le priorità adesso
«C'è un tema di degrado e di decoro urbano da recuperare. Vorrei ridare ai milanesi l'orgoglio di avere una città bella e pulita. E poi la povertà. Da un anno c'è stato un aumento esponenziale di persone che dormono per strada, ed è solo l'inizio.
Dobbiamo tornare a essere la città dal grande cuore che offre opportunità a tutti con politiche sociali non ideologiche, ma di sostanza. E coltivare le identità, anche quelle personali. Se non le preserviamo si perde la natura di Milano».
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