Auto, scattano divieti. E Fontana protesta: "Non c'entriamo nulla"

Stop in tutto a 165mila veicoli "inquinanti". La Regione: "Si complica la vita ai cittadini"

Auto, scattano divieti. E Fontana protesta: "Non c'entriamo nulla"

Scatta oggi a Milano la nuova fase di Area B, che estende il divieto di circolazione anche alle auto benzina Euro 2 e a quelle diesel Euro 5. All'interno dell'area, che comprende quasi tutto il territorio cittadino, non potranno dunque accedere le vetture Euro 0-1-2 benzina, Euro 0-1-2-3-4-5 diesel, Euro 0-1-2-3 a doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano, con alcune esclusioni.

La decisione presa dal Comune ha visto il sindaco, Beppe Sala, irremovibile di fronte alle proteste, e alle richieste - di Regione e Aci - di sospendere l'entrata in vigore delle misure per ridiscutere la questione. Secondo l'elaborazione del Centro Studi di «AutoScout24» su dati Aci (l'Automobile Club d'Italia) con le precedenti e nuove restrizioni, non considerando le auto diesel Euro 5 dei residenti a Milano, si stima che in totale saranno quasi 165mila (il 24,2% del totale in circolazione) le vetture che non potranno più entrare in città. Se si considera anche l'hinterland, il numero di auto che non potrà circolare a Milano nelle zone dell'Area B sale a quasi 483 mila, il 26,7% del totale.

A questi dati, che riguardano gli autoveicoli per trasporto persone, bisogna poi aggiungere alcune fasce relative ai mezzi per trasporto cose, ai ciclomotori e motoveicoli e alle altre categorie di veicoli. Sempre secondo l'elaborazione di AutoScout24, il parco auto circolante resta datato ma i risultati iniziano a vedersi rispetto alla media italiana. A Milano infatti, nel 2021 il parco circolante, costituito da 678.839 autovetture, ha registrato rispetto all'anno precedente un calo di oltre 48.200 vetture di vecchia generazione (da Euro 0 a 4), che oggi rappresentano il 45,2% del totale (nel 2019 era del 51,4%). Il dato è nettamente inferiore alla media italiana (al 52,9%). Aumenta, invece, di quasi 48.500 unità, il numero di auto con classe di emissione più recente (Euro 6), che passa dal 28,8% del 2019 al 36,4% del 2021. Sul fronte delle ibride ed elettriche, Milano è una delle città più virtuose sul territorio nazionale, con il 6,4% delle vetture circolanti sul totale (nel 2019 era del 2,8%), mentre a livello nazionale il dato è fermo al 2,9%.

Le novità non riguarderanno solo Area B ma anche Area C, quella del centro cittadino, che già prevede restrizioni di accesso per alcune tipologie di veicoli. L'ingresso non sarà più gratuito per i veicoli ibridi con emissioni di CO2 maggiori di 100 grammi per chilometro. Questi dovranno pagare come gli altri, il ticket di 5 euro. Lo stesso vale anche per le vetture a Gpl o alimentate a metano.

Contro le nuove misure, continua a martellare la Regione, proprio come i gruppi d'opposizione in Consiglio Comunale, quelli del centrodestra. E il governatore sottolinea che i provvedimenti sono comunali e solo comunali. «Diciamo subito, a scanso di equivoci - ha scritto ieri Attilio Fontana - che Regione Lombardia non c'entra assolutamente niente con questa decisione, che non condividiamo soprattutto nei tempi e nei modi. Decine di migliaia di macchine e furgoni non potranno più accedere in città per una decisione presa esclusivamente dall'Amministrazione comunale di centrosinistra.

Abbiamo cercato di dialogare con il Comune almeno per rinviare una scelta che in questo periodo di grave crisi economica renderà ancor più difficile la vita dei cittadini. Ma, incomprensibilmente, non c'è stato nulla da fare».

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