Maria Callas, la «divina»: per lei, se si vive nel culto della lirica, niente è mai abbastanza. C'è chi - melomane incallito - sarebbe disposto a spendere anche piccole fortune (forse grandi), per entrare in possesso di un oggetto che le sia appartenuto. Già, il culto della memoria. E di tanto in tanto, a questo proposito, anche nel mondo del bel canto italiano, un'occasione per fare un «affare» da collezionisti, s'affaccia. Prendere subito nota della prossima data utile, please.
Il giorno e il luogo sono più che a portata di mano, l'appuntamento infatti si palesa oggi nel centralissimo e storico Grand Hotel et de Milan, dove - parlando ovviamente di musica e dei suoi personaggi - soggiornarono il grande del melodramma Giuseppe Verdi, il tenore Enrico Causo e il flautista Severino Gazzelloni. Qui, nel palazzo signorile di via Alessandro Manzoni, dalle ore 18 in poi verrà messa all'incanto, tra gli altri ricordi, una raccolta di biglietti, lettere e dischi della Callas, (giusto per chi è a digiuno completo sul genere: il grande soprano del Novecento che per talento artistico e successo mediatico diventò un mito mondiale, fino a essere conosciuta come, appunto, la «divina»). Ma veniamo all'asta che è targata Bolaffi, i materiali sono di provenienza riservata. Proprio così. Si è saputo che il piccolo «tesoro» storico della cantante scomparsa nel settembre del 1977 all'età di soli 53 anni - ora pronto a essere ceduto al miglior offerente - arriva dalla zona di Bologna, da non meglio precisati eredi che hanno piacere di restare nell'anonimato.
In particolare, nella collezione che si potrà visionare e acquistare spicca una serie di lettere tra lei e l'amico caro e confidente Paolo Barbieri, rimastole vicino sino alla fine. In una missiva datata 22 gennaio 1961 al «gentile amico Paolo», la divina chiedeva scusa con queste parole: «Sono imperdonabile per non averla scritta prima questa lettera di ringraziamento». Non solo posta, però. Tra le notizie filtrate si parla di una celebre testimonianza sul film Medea di Pier Paolo Pasolini che segnò la di lei rinascita dopo la depressione nella quale era caduta in seguito al matrimonio di Onassis con la vedova Kennedy: «Finalmente eccomi un po' tranquilla a Parigi - spiegava - e le scrivo due righe di saluto affettuoso. Sto bene e sono contenta del mio lavoro nel film (...)». Sarà battuta una pellicola 16 millimetri contenente una copia di una trasmissione delle televisione parigina a cura di Bernard Gavoty intitolata Les grands interpretes del 1965. Nelle immagini si vede il soprano che interpreta alcune arie d'opera con l'Orchestra nazionale francese.
Quali potrebbero essere gli acquirenti non è dato saperlo, top secret. Potrebbero essere presenti all'asta ma anche no.
In questi casi si fanno avanti personaggi da tutto il mondo, si fanno vivi online o telefonicamente, dagli Usa specialmente. In questo caso i lotti all'incanto sarebbero una quindicina, con costi che vanno dai cinquecento a qualche migliaio di euro. Per un ricordo della divina Maria Callas questo. E molto altro.LuPav
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