Elogio dell’imperfezione. Non nel senso dell’errore e della sciatteria, ma del rifiuto della standardizzazione. E’ questa l’idea che spinge Nadia Cogno e Valter Fissore a esaltare la biodiversità di un unico luogo, ma che luogo! Parliamo del cru Ravera a Novello, nel cuore della denominazione del Barolo, tra le più nobili d’Italia. Il Nebbiolo, infatti, è un’uva caratterizzata da una grande variabilità genetica con differenti biotipi, che consentono, se adeguatamente lavorati, di ottenere vini molto differenti. Per questo l’azienda Elvio Cogno ha deciso di destinare ai singoli vigneti biotipi differenti: Lampia e Michet per il Ravera, Nebbiolo Rosé per il Vigna Elena e Lampia per Bricco Pernice.
Ho recentemente assaggiato i vini tratti dalle prime due vigne e devo dire che pur avendo una notevole affinità stilistica si tratta di due campioni con caratteristiche proprie e ben distinte. Il Barolo Docg Ravera, da uve coltivate a 380 metri sul livello del mare con densità di 4mila piante per ettaro, viene vinificato in acciaio a temperatura controllata e poi trascorre 24 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia, permanendo sui lieviti per 90 giorni e poi affinando in bottiglia per 6 mesi. E un vino dal colore granato intenso, con lievi riflessi aranciati che con il tempo vireranno verso il granata. Ha inizialmente aromi di rosa canina, mentolati, con toni terziari che emergono pian piano e che spingono verso il cacao, il caffè, il cuoio, senza mai perdere quella parte balsamica che è francamente esaltante. In bocca è scattante, armonioso, complesso, discorsivo, con una freschezza che promette una grande longevità. Gli abbinamenti sono il brasato, gli arrosti, i formaggi stagionati.
Il Barolo Docg Cascina Nuova è il prodotto di da uve coltivate pure esse a 380 metri sul livello del mare con densità di 4mila piante per ettaro, viene vinificato in acciaio a temperatura controllata e poi trascorre 24 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia, permanendo sui lieviti per 60 giorni e poi affinando in bottiglia per 6 mesi. Il vino ha colore granato vivo, ha aromi di fiori, di frutta fresca, di spezie e in bocca si comporta giudiziosamente, con una buona rotondità, una spiccata eleganza e un buon equilibrio. Un vino decisamente più immediato del precedente, ma che proprio per questo si presta a sedurre anche una clientela più giovane e meno esperta.
L’azienda Elvio Cogno nasce dal sogno di un ristoratore della Morra che, attratto dall’idea di dare felicità attraverso il gusto, decise di produrre il proprio vino trasformando in un lavoro e in un’impresa quella che fino ad allora era solo una passione di famiglia, che coltivava viti per produrre il vino da offrire ai clienti del ristorante. Elvio fu fortunato e lungimirante, incontrò le persone giuste e intercettò l’epoca d’oro del Barolo, che va dagli anni Settanta ai Novanta. Poi l’acquisto della Cascina Nuova, l’investimento sul cru Ravera, la fama meritata per avere creduto per primo in quello che oggi è una menzione geografica aggiuntiva più importanti del Barolo.
Oggi l’azienda Elvio Cogno è guidata dalla figlia di Elvio, Nadia, e dal genero di lui Valter Fissore. “Avevo giurato a me stessa che non avrei mai fatto vino perché da piccola i miei genitori non mi accompagnavano al mare durante le vacanze estive perché il lavoro era tutto a mano. Perché in vendemmia il lavoro cominciava alle 5 di mattina e terminava a mezzanotte. Perché le mani erano sempre macchiate di viola scuro”. A far cambiare l’idea a Nadia l’amore per il papà, per il territorio in cui è cresciuta ma anche l’incontro con Valeter, “vino da sempre e per sempre!”, dice ora lei.
Elvio Cogno produce anche il Barbaresco Docg Bordini, il Langhe Nebbiolo Doc Montegrilli, il Barbera d’Alba Doc Bricco dei Grilli, il Barbera d’Alba Doc Pre-Phylloxera, il Langhe Nascetta Doc Anas- Cetta e il Dolcetto d’Alba Doc Mandorlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.