Più studenti e meno insegnanti. Cattedre vuote e insegnanti di ruolo senza cattedra. Sono questi i paradossi con cui dovranno misurarsi funzionari e impiegati che dalla prossima settimana dovranno assicurare alle scuole le risorse di personale necessarie per un regolare avvio dellanno scolastico. Sono infatti oltre 11mila gli iscritti in più in Lombardia. Soprattutto nelle elementari e nelle medie. Ma laumento riguarda anche le superiori: a Milano e provincia se ne contano cinquecento in più. Ma per loro non sono previste nuove classi. Da questanno i presidi sono tenuti a formare gruppi di lavoro più numerosi. Almeno ventotto alunni per classe, ma con la possibilità di raggiungere anche le 33 unità. Questi nuovi parametri hanno come conseguenza il fatto che diminuisce anche il numero degli insegnanti necessari. Così ci sono insegnanti di ruolo che non hanno più la cattedra e la classe dove finora prestavano servizio e sono costretti a cambiare scuola. Si calcola che siano ottocento in queste condizioni.
Un ridimensionamento che peserà non poco sullorganizzazione della didattica. Quando infatti torneranno a scuola gli studenti potranno vedere facce nuove in cattedra, se non addirittura facce nuove tra i compagni, perché la classe dello scorso anno è stata accorpata ad unaltra. I risparmi di posti ottenuti con i tagli non cancellano tuttavia il fenomeno del precariato. A partire dal prossimo 24 agosto lufficio scolastico provinciale comincerà le nomine dei supplenti per coprire le cattedre rimaste vuote. Lo scorso anno a Milano erano in servizio undicimila supplenti annuali, il prossimo anno dopo i tagli dei posti ne rimarranno comunque diecimila, cinque dei quali docenti.
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