Bottiglie, giornali e lattine Lo show? È fuori dal teatro

Bottiglie, giornali e lattine Lo show? È fuori dal teatro

E dire che i cestini ci sono. Ad ogni angolo, e belli in vista. Ieri mattina, erano tutti vuoti. In compenso, a essere piena di spazzatura era la piazza. Davanti a un gioiellino architettonico come il Teatro Nazionale, uno spettacolo indecoroso. Lattine di birra, bottiglie vuote, giornali stracciati, bicchieri spaccati, cartoni della pizza. Tutto rovesciato in strada, gettato tra le panchine, immerso nell’acqua della fontana. Piazza Piemonte come una piccola discarica di periferia, là dove - nei progetti dell’amministrazione Moratti - si sarebbe dovuto realizzare un polo delle arti, con statute di Salvatore Fiume e Aligi Sassu illuminati da fari ad hoc. Di quel progetto, in realtà, sono rimasti solo i piedistalli. Tre grossi blocchi di cemento e piastrelle utilizzati come bivacchi dai ragazzi. Le luci, quelle, le hanno anche messe. Non si capisce bene per illuminare cosa.
Le foto pubblicate in questa pagina sono state scattate ieri mattina intorno alle 10 e mezza. Il contrasto fa impressione. Sullo sfondo, il Nazionale. Uno dei più importanti teatri milanesi, fondato negli anni ’20 da Mauro Rota e uscito alla grande da un lungo periodo di buio. La ristrutturazione ha richiesto anni, la torre scenica è stata ampliata, i posti a sedere sono diventati mille e 500, l’acustica è di primo livello e le grandi firme del design italiano hanno vestito gli interni. Da oltre un anno, ospita alcuni fra i più prestigiosi musical in circolazione, registrando un notevole successo di pubblico. Visto da fuori, poi, l’edificio in stile neoclassico rimesso a nuovo ha riqualificato da solo la piazza. Peccato che il contorno non sia all’altezza.
Perché il parcheggio interrato realizzato dalla vecchia amministrazione comunale ha causato più di un malumore fra i residenti. In particolare, a essere criticato è stato il cosiddetto «ecomostro», la struttra che ospita l’ascensore e le biglietterie automatiche per il silos. Un terzo dell’edificio è stato abbattuto alla vigilia delle ultime elezioni comunali. Il prato, al momento, assomiglia a un campo di battaglia. Di recente sono stati eseguiti alcuni lavori per la piantumazione di nuovi alberi (ne erano morti tre durante l’inverno), per la recinzione di una parte del prato e per la manutenzione del verde. Ora come ora, però, di verde c’è ben poco.

E quello che c’è viene utilizzato per lasciare i cani a «pascolare» e fare baldoria di notte. Poi, al mattino, lo spettacolo è quello fuori da teatro, che tutti i passanti possono apprezzare. E senza pagare il biglietto.

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