A Busto Arsizio troppi voti per Ambrosoli Nel Carroccio scatta la caccia ai traditori

E adesso qualcuno dice che le ramazze della Lega di regime siano già pronte ad abbattersi su Busto Arsizio, accusata di essere l'ultimo ridotto della resistenza degli anti maroniani più irriducibili e degli adepti di quello che fu il Cerchio magico dei fedelissimi di Umberto Bossi. Perché, a urne chiuse e conti alla mano, quello di una fronda interna è qualcosa più di un sospetto. A denunciare il clima incandescente è una articolo della Prealpina che sottolinea come a Varese l'8,8 per cento abbia messo la croce sul candidato del centrosinistra Umberto Ambrosoli e non su un simbolo a lui collegato, mentre a Busto ciò è successo nel 9,3 per cento dei casi. Un mezzo punto percentuale che ha fatto scattare l'accusa di tradimento per il feudo dell'ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni già messo nel mirino dalla nuova dirigenza. E su cui avrebbe ora aperto un fascicolo la segreteria provinciale. «Vogliamo valutare ogni aspetto delle ultime consultazioni - ha spiegato il coordinatore Matteo Bianchi - per capire chi ha lavorato e chi no». Immediate le accuse di una volontà di epurazione, soprattutto se venisse commissariata la storica sezione di via Culin. Perché a non tornare sono anche quel 30,7 per cento preso a Varese da Lega più Lista Maroni, contro il 26,5 incassato a Busto.

Messaggio al segretario lombardo Matteo Salvini che i vertici locali non hanno ancora digerito? «Non scherziamo - si è difeso sulla Prealpina il reggente della sede bustese Alessio Rudoni - abbiamo fatto i diavoli a quattro per avere Giampiero Reguzzoni in lista, figurarsi se poi lo avremmo affossato». Ovviamente inutile cercare conferme o smentite. Da via Bellerio «no comment».

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