Calenda "vota" Moratti e fa infuriare Pd e M5S

Letta: "Non discuto di avversari per Regionali". E Fontana: "Il centrodestra sceglierà un nome"

Calenda "vota" Moratti e fa infuriare Pd e M5S


Un «terremoto» che all'antivigilia delle Comunali fa esplodere Pd e 5 Stelle (e spiazza pure i dirigenti locali del suo partito). Il leader di Azione Carlo Calenda arriva ieri al Salone del Mobile, ricorda che per le Regionali del 2023 ha «già fatto un nome molto valido, l'economista Carlo Cottarelli», e avverte che «se la sinistra deciderà di andare verso un nome molto spostato a sinistra, noi rifletteremo su una candidatura terza». E aggiunge che «ci sono persone di grandissima qualità anche nel campo avverso, Letizia Moratti sarebbe un ottimo nome, governerebbe molto bene». Una minaccia al Pd che difende il campo largo con M5S e tiene aperta l'ipotesi primarie? I beneinformati riferiscono che Calenda corteggia da un paio di mesi la vicepresidente Fi. Che ieri, arrivata un'ora dopo al Salone, ricambia la stima e non esclude nulla: «Ringrazio e ricambio in maniera convinta le parole di stima. Ci sono diverse ipotesi in corso e riflessioni, tutte con l'obiettivo di una politica del fare che dia risposte concrete ai bisogni dei cittadini». Sull'ipotesi di un terzo polo si limita a ribadire: «Mi fermo qui, riflessioni in corso, non solo mie. Calenda lo sento, certo». La Fiera di Rho è crocevia dei politici.

Arriva il segretario Pd Enrico Letta, ribadisce il lavoro per un «campo largo, a settembre avremo il nome» e manda a dire a Calenda che «non è nostra abitudine andare a individuare candidature che stanno nel campo avversario. Di solito non facciamo e non faremo così. Sceglieremo con gli alleati e sarei felice che Azione fosse compresa». Più tranchant l'eurodeputato Pd Pierfrancesco Majorino che vorrebbe essere nella rosa per il Pirellone: «Sono assai stupito che definisca la Moratti un ottimo candidato. Allora, già che ci siamo, anche Fontana che non è un condannato dalla Corte dei Conti». Il segretario regionale di Azione Niccolò Carretta precisa che «Cottarelli è il profilo giusto per battere la destra. La Moratti e vice di una giunta su cui ho pessimo giudizio ma ho stima personale, se nei prossimi mesi si creeranno spazi per costruire una proposta di area Draghi in Lombardia mi farà piacere se guarderà in questa direzione». Per il capogruppo M5S Nicola Di Marco invece «Calenda è molto confuso, ha abbandonato il lavoro portato avanti dalle forze che in Regione vogliono costruire un'alternativa al disastro Fontana, ora sogna la Moratti, forse è ancora in tempo per entrare in maggioranza». Nel centrodestra avrebbero evitato l'uscita a due giorni dal voto (anche da parte della Moratti), se voleva essere un tentativo per depotenziare la ricandidatura di Attilio Fontana, è lo stesso governatore a difendersi: «* il centrodestra che sceglie il candidato. Se Calenda chiederà di entrare mi farà piacere e ascolteremo anche i suoi consigli.

Poi per vincere il vero valore è l'unità del centrodestra, poi i nomi non contano più di tanto». Il sindaco Beppe Sala non sa «cosa intenda Calenda, non è il momento del toto nomi». I disegni si chiariranno meglio da lunedì, dopo l'esito delle Comunali.

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