Una staffetta che ha percorso oltre mille chilometri sulla via Fancigena e che è servita a spiegare nella pratica come la disabilità sia soprattutto negli occhi di chi la guarda e come il movimento sia una terapia meravigliosa di inclusione e di cura per ragazzi autistici, con la sindrome down o per persone colpite dalla sclerosi multipla. «InSuperAbile» è stata una sfida che ha spiegato come un gesto semplice come il cammino possa a suo modo essere rivoluzionario.
Una sfida vinta e premiata. Con un riconoscimento speciale consegnato nei giorni scorsi dal Consiglio regionale della Lombardia alle associazioni e agli atleti diversamente abili che si sono passati il testimone in questa avventura: il Rosa Running Team; SeVuoiPuoi; Pedalabile; Albergo Etico; Alzheimer Camuno Sebino Onlus; IOR Istituto Oncologico Romagnolo; DiversaMente ODV e Progetto Filippide Cagliari e Sud Sardegna. Un premio speciale è stato dato alle due persone che hanno percorso l'intera staffetta: Maria Luisa Garatti e Mariella Faustinoni.
Tra i promotori anche Gabriele Rosa, il medico-chirurgo e allenatore di livello mondiale nelle discipline dell'atletica che con i suoi atleti ha vinto tutte le più importanti maratone mondiali e che negli ultimi anni ha realizzato numerosi progetti sociali finalizzati a garantire soprattutto un supporto psicologico a persone con disabilità fisiche e cognitive: «Questo è stato soprattutto un progetto di aggregazione- ha spiegato- che ha portato a condividere fatica e un cammino di mille chilometri e per ottenere un risultato di benessere e soddisfazioni psicofisica senza distinzioni».
Un viaggio da Nord a Sud, dal Gran San Bernardo fino a Roma per diffondere la cultura del movimento utile, corretto e supervisionato, quale mezzo per prevenire e rallentare i sintomi di numerose patologie e come supporto psicologico insostituibile in persone con disabilità fisiche e cognitive. Per tutti l'obiettivo comune è stato quello di andare avanti e non fermarsi nonostante le difficoltà incontrate lungo il percorso che sono poi anche quelle della vita. Una metafora ancora più ricca di significato per coloro che ogni giorno devono affrontare il proprio viaggio superando gli ostacoli della disabilità: camminare, correre, muoversi è il primo passo per conquistarsi un pezzo di autonomia.
«Questa staffetta abbatte le barriere del pregiudizio e dà speranza - ha spiegato Simona Tironi, vice Presidente della Commissione Sanità- perché ha sfidato i luoghi comuni che spesso portano a guardare le persone con disabilità con occhi diversi. Dal punto di vista normativo la nostra legislazione è avanzata, penso ad esempio alla risoluzione sull'autismo approvata all'unanimità dal Consiglio regionale ma anche ai progetti nazionali, come il DopoDiNoi, che rappresentano non solo un aiuto concreto per i genitori di un bambino con disabilità, ma anche una tranquillità psicologica nel sapere che il proprio figlio non sarà abbandonato a se stesso quando i genitori non ci saranno più».
Infine il saluto a tutti i protagonisti del presidente del Consiglio Regionale.
«Se si contano centinaia di persone che dedicano il loro tempo libero a far crescere e regalare un sorriso agli altri nel segno della solidarietà e dell'amicizia- ha ringraziato Alessandro Fermi- significa che la nostra regione è ricca di umanità»
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