La carica dei 96mila. A rischio stipendio i 50enni non vaccinati

Da domani la stretta: obbligo Super Green Pass per il lavoro, ultimatum agli over 50. Sono 1,6 milioni i lombardi tra 50 e 59 anni. Il professor Carlo La Vecchia (Statale di Milano): "No Vai ai margini della società"

La carica dei 96mila. A rischio stipendio i 50enni non vaccinati

Da domani gli over 50 che non sono vaccinati (terza dose compresa) o guariti perdono lo stipendio. Si tratta di 96.463 lombardi su 628mila cinquantenni non vaccinati. Il decreto del 7 gennaio prevede l'obbligo di Super Green Pass per i dipendenti che abbiano compiuto 50 anni: chi è sprovvisto di certificato viene considerato assente ingiustificato e perde lo stipendio, ma non il posto di lavoro (fino al 15 giugno 2022). Più della sanzione, pari a 100 euro e da 600 a 1.500 euro se il dipendente è colto sul luogo di lavoro senza Green pass, quello che dovrebbe aver convinto gli over 50 a sottoporsi a profilassi è la sospensione della retribuzione, ma c'è chi comunque resiste. «Una strategia giusta e mirata» per il ministro della Salute Roberto Speranza, che spiega: «È un provvedimento mirato per le persone over50 non vaccinate che più rischiano di essere ospedalizzate, se infettate». «Dobbiamo ancora insistere per vaccinare, più asciughiamo l'area dei non vaccinati più il Paese è in sicurezza», ha aggiunto alla trasmissione Mezz'ora in più su Rai3.

In Lombardia si contano 1,6 milioni di cittadini tra i 50 e i 59 anni (platea Istat): di questi il 94 per cento si è sottoposto alla prima dose, mentre il 93 per cento ha completato il ciclo vaccinale. Il 94 per cento in sostanza ha aderito alla campagna vaccinale. Percentuale che sale se si considera la fascia degli over 50, pari a 4,5 milioni di lombardi, che ha aderito per il 96 per cento (il 94,4 per cento ha completato il ciclo primario). Paradossalmente una piccola fetta in più rispetto ai 50enni (fino a 59 anni) che sono in età lavorativa. Di questi 1,4 milioni hanno completato il ciclo primario da almeno 120 giorni e sono quindi candidabili alla terza dose: si sono sottoposti a booster 1,2 milioni di cinquantenni pari al 90 per cento.

Il 6 per cento di non vaccinati per Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica all'Università Statale «è esigua se si tiene conto che un terzo di questo 6 per cento sono cittadini (50-59 anni) guariti da poco da Omicron e quindi non vaccinabili, se non lo avevano ancora fatto. L'1 per cento è esente, quindi rimane un tre per cento della fascia interessata convintamente No vax. Ma si tratta di una fetta della popolazione che vive ai margini della società- spiega il docente -: non tutti i cinquantenni lavorano e comunque fanno una vita molto ritirata. Il fatto che i giovani siano corsi a vaccinarsi (il 98 per cento dei ventenni lombardi), a differenza per esempio dei quarantenni che presentano ancora un 11 per cento della popolazione non aderente, dipende anche dalla vita sociale che conducono».

Secondo l'indagine elaborata da La Vecchia assieme all'Università di Messina e coordinata da Doxa-Bva per conto della Società Italiana di Medicina del Lavoro il 6 per cento del campione (mille persone dai 18 ai 74 anni, rappresentative della popolazione italiana) in larga parte attivo non è stato vaccinato, ma soltanto il 3,8 per cento dichiara di non avere alcuna intenzione di sottoporsi a profilassi. La maggior parte dei vaccinati (79 per cento) era già convinto di vaccinarsi, il 21 per cento è stato persuaso dalle norme governative, dal medico.

Dopo l'adozione del Green Pass per i luoghi di lavoro, il 12 per cento ha fatto tamponi ripetuti e metà di essi si è poi vaccinato. Non solo, il 27,9 per cento del campione riferisce di essersi ammalato di Covid, circa metà di essi tra dicembre e gennaio, quando ha preso il sopravvento Omicron.

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