«Non ci voleva un genio per capire che quella mozione era pretestuosa, una provocazione totale. Se l'opposizione presenta una cosa per far litigare la maggioranza e qualcuno ci casca». Il coordinatore lombardo della Lega Fabrizio Cecchetti ritorna sul voto segreto col quale il consiglio regionale ha approvato una mozione che, tra le altre cose, chiedeva le dimissioni del leghista Gianluca Savoini, implicato nella vicenda dei presunti fondi russi al Carroccio, da vicepresidente del Corecom Lombardia. «Se fai parte di una squadra come il centrodestra e poi approvi quello che arriva dall'altra parte, è chiaro che qualcosa non ha funzionato».
Sortita di Fratelli d'Italia?
«Qualcuno purtroppo pensa a recuperare qualche voto cercando di mettere in difficoltà la Lega con giochetti tristi e poco corretti. C'è chi insegue consensi e chi lavora per la Regione: l'assessore Guidesi nelle ultime settimane ha messo a disposizione 43 milioni per il commercio, Locatelli 11 milioni per l'inclusione. Agli sgambetti la Lega risponde con fatti concreti».
Ma il Carroccio in aula si è mosso in maniera unita?
«La Lega è stata totalmente compatta, ci sono forti sospetti su altri che vogliono danneggiarci. Qualcuno nella maggioranza pensa che questi sotterfugi possano farci perdere consenso. Ognuno può fare quello che vuole, ma in Consiglio, più che recare danno alla Lega o a Salvini, hanno fatto il gioco della sinistra».
Ha sentito Salvini?
«Certo, lui è il primo che affronta tutti i giorni i problemi concreti. Poi è chiaro che si prende atto che qualcuno non vuole dare una mano per andare nella stessa direzione. Ma tutta la Lega è impegnata: Giorgetti, in Lombardia, è riuscito a evitare crisi come quelle della Timken, della Corneliani o della Sicor, salvando migliaia di posti di lavoro».
Il leader della Lega dice che il candidato per le regionali lo sceglierete tutti insieme.
«Come al solito Salvini tende la mano in maniera generosa. Era successo anche con Mattarella, quando qualcuno ha tradito il centrodestra e gli italiani che per la prima volta avrebbero potuto avere un presidente donna. Ma in Consiglio non è stata una giornata felice per il centrodestra. Se il buongiorno si vede dal mattino».
Fontana è la prima scelta?
«È il presidente uscente e ha lavorato molto bene, specie in questa fase complicatissima della pandemia. Lui deciderà e a breve ci comunicherà le sue intenzioni».
Vi siete dati dei tempi?
«Non è una questione di tempi, l'importante è scegliere il candidato migliore. Fontana ha chiesto qualche settimana in più per fare le sue valutazioni. Mi sembra doveroso accettare. Lui è il primo a sapere che prima si decide, più tempo concedi ai cittadini per giudicare il lavoro fatto. Non so se avremo un candidato entro la primavera, ma sarà nel minor tempo possibile. Anche per rispetto dei lombardi».
Il Pd sembra crederci.
«La campagna elettorale sarà molto incentrata sulla sanità. Ma spiace che l'opposizione racconti cose non vere, come che in Lombardia non si assumono medici. Dicono che è stato un disastro sanitario e volevano commissariare la Regione sul piano vaccinale. Alla fine abbiamo messo a disposizione 24 milioni di dosi e siamo secondi in Europa, dietro solo alla Danimarca che è uno Stato».
E il campo largo?
«Si parla tanto del centrodestra, ma guardando dall'altra parte, tanti auguri.
Altro che gli incidenti di percorso. Se saremo compatti e determinati andremo tranquillamente a rivincere, ma se prestiamo il fianco all'opposizione non facciamo il bene né della coalizione né dei lombardi che ci premiano da 30 anni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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