Se diventerà sindaco Luca Bernardo istituirà un assessorato alla Famiglia, «credo sia fondamentale e importante e dovrà essere uno dei cambiamenti di giunta del prossimo mese e mezzo». Il candidato del centrodestra spiega che si dovrà occupare «di famiglia e tutte le problematiche che i bambini, i ragazzi, gli adolescenti e le donne hanno». A convincerlo (ancora di più) della necessità è stato un incontro due giorni fa con una rappresentanza degli educatori e genitori e delle scuole paritarie cattoliche, era presente anche il leader della Lega e ha raccolto la delusione nei confronti del sindaco Beppe Sala: «Il Comune - accusa Salvini - non solo non dà assistenza ma fa concorrenza alle scuole private, il diritto alla libertà educativa a Milano va garantita per tutti, non può esistere un Comune che guarda storto all'iniziativa privata». E benedice l'idea dell'assessorato alla Famiglia. Francesco Migliarese (nella foto), presidente dell'associazione Milano per Giovanni Paolo II, segretario del Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli e candidato con la Lega in consiglio comunale, ricorda che un assessorato alla Famiglia «da tempo è già presente in Regione Lombardia, finalmente segnerà una svolta per Milano. Vogliamo essere una città a misura di famiglia, che dia concreto aiuto alle mamme, ai papà e ai bambini. Garantirà ai cittadini un'interlocuzione più rapida ed efficace attuando provvedimenti concreti come la riduzione del carico fiscale per chi ha figli, l'accesso ai servizi comunali a prezzi calmierati per le famiglie numerose, la riduzione delle rette degli asili nido e delle scuole dell'infanzia, l'housing sociale per le giovani coppie».
La consigliera regionale della Silvia Sardone contesta invece «la propaganda di alcuni candidati Pd alla fine del primo giorno di scuola. Si sono prodigati nel distribuire il proprio materiale elettorale ai genitori che attendevano i figli. La scuola e gli spazi adiacenti devono rimanere estranei alla propaganda. Presentarsi all'uscita è a dir poco imbarazzante». Il caso in via Lulli, davanti alle scuole medie statali Quintino di Vona.
«Alcuni genitori - spiega - ci segnalato una distribuzione di santini e volantini del Pd. Non vorrei che la sinistra milanese, in ansia da prestazione, si mettesse a rincorrere gli elettori fino agli ingressi delle scuole dei propri figli».
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