Per colpa della pista ciclabile è quasi crisi Comune-Regione

Esposto in Procura di De Corato su corso Buenos Aires. Sala: "Se Fontana condivide l'atto abbiamo problemi"

Per colpa della pista ciclabile è quasi crisi Comune-Regione

Oltre a far infuriare automobilisti bloccati nel traffico, commercianti senza posteggi per il carico e scarico e i pendolari Atm che si sono visti tagliate dalla sera alla mattina tre fermate delle linee notturne, la pista ciclabile che corre da corso Venezia e Buenos Aires e punta dritta verso viale Monza e Sesto Marelli ha rischiato ieri di aprire anche una crisi politica tra Comune e Regione. L'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (Fdi) lo aveva annunciato e ha depositato ieri un esposto contro la ciclabile delle polemiche, disegnata in emergenza Covid in maniera light, tracciando le strisce con la vernice tra marciapiede e posteggi e restringendo le carreggiate per il traffico. Il sindaco Beppe Sala ha lanciato un avvertimento al governatore su Facebook. «Oggi (ieri, ndr.) un assessore della Regione ha reso noto di aver presentato alla Procura della Repubblica di Milano un esposto sulla pista ciclabile di corso Venezia e corso Buenos Aires. Suppongo che prima di agire con una modalità così anomala abbia avvisato il presidente Fontana - scrive -. Se siamo arrivati a questo punto ne prendo atto, ma è evidente che ciò rappresenta una svolta profondamente negativa nella relazione fra Regione e Comune». Prima che il terremoto istituzionale annunciato da Sala faccia danni, Fontana fa diramare una nota ufficiale in cui si precisa che «in merito alla presentazione di un esposto sulla nuova pista ciclabile nel centro di Milano, l'iniziativa non è frutto della giunta regionale e del suo presidente». Tale azione dunque, conclude la nota, va «ricondotta a un atto di carattere puramente personale».

Tutto è bene per i rapporti istituzionali tra Comune e Regione, meno per gli automobilisti che continuano a subire disagi. Il Comitato cittadino Venezia Buenos Aires ha organizzato oggi alle 12 all'hotel Galles in piazza Lima un incontro in difesa della pista ma proponendo alcune migliorie, e ha invitato a confrontarsi le varie posizioni in campo (residenti, commercianti, anche i politici).

Tornando alla diatriba, De Corato nel suo comunicato ufficiale aveva dichiarato di aver presentato «in qualità di assessore regionale alla sicurezza stradale» l'esposto affinchè «la magistratura verifichi se sussistono i requisiti come l'ordinanza e le planimetrie, che a nostro avviso mancano, per modificare la viabilità del tratto stradale preso in considerazione. De Corato, ex vicesindaco, riferisce tra l'altro che la petizione on line aperta alcune settimane fa contro il progetto ha già raggiunto le 1.600 adesioni. E oggi, dalle 15 alle 18, partirà una raccolta firme in piazza Oberdan «per dire no a una pista ciclabile, realizzata nella foga green della giunta, che crea danno ai commercianti, ingorghi del traffico e insicurezza per gli stessi ciclisti».

Sia in corso Venezia che in Buenos Aires si sono già verificati diversi incidenti, anche il sindacato dei vigili ha sollevato timori per la sicurezza dei ciclisti e vede con grande preoccupazione l'estensione lungo viale Monza, dove la corsia dedicata alle bici sarà a sinistra del traffico auto. Anche il presidente del Municipio 2 Samuele Piscina chiede un'ipotesi alternativa.

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