Non si placa la bufera che sta investendo il Pd di Sesto San Giovanni, dove a pochi giorni dalle elezioni emergono nuovi elementi su un Partito Democratico accusato dalle opposizioni di voler far "diventare Sesto la capitale italiana dell'integralismo islamico".
Partiamo dal principio. Alcuni giorni fa Roberto Di Stefano, candidato sindaco del centrodestra, aveva denunciato come il candidato consigliere dem Bilal Daaou avesse condiviso su Facebook alcuni "video del predicatore d'odio" Al Suwaidan e dimostrato di avere "posizioni vicine ai Fratelli Musulmani", che sono espressione "di un islam estremista e dai pensieri molto preoccupanti".
Nei giorni scorsi poi la polemica si è spostata sulla moschea che sorgerà nella cittadella milanese. A finanziarne la costruzione del più grande centro islamico del Nord Italia sarebbe il discusso fondo Qatar Charity (i diretti interessati smentiscono, ma qui e qui ci sono due conferme). L'ente caritatevole - come spiegato da Gian Micalessin - sarebbe vicino ad Al Qaida visto che (per fare un solo esempio) nel nord del Mali "i tre principali movimenti islamisti" vengono "finanziati dal Qatar attraverso le organizzazioni legate alla «Qatar Foundation»". Fa dunque sorridere il fatto che a Sesto la moschea venga foraggiata dal discusso ente di un Paese che in questi giorni anche Arabia Saudita, Egitto e Bahrein hanno accusato di "fomentare il terrorismo".
Ma non è tutto. Perché a preoccupare il centrodestra di Sesto sono pure alcune posizioni assunte dall'imam del centro islamico cittadino. "Abdullah Tchina - attacca Di Stefano - ha infatti aderito, convintamente, alla 'Costituente Islamica'", un movimento che "ha l'obiettivo di far entrare nelle istituzioni rappresentanti di fede musulmana per portare avanti alcuni chiari programmi: centinaia di moschee in tutta Italia, la legalizzazione della poligamia, l'ora di religione islamica a scuola, un menù halal nelle scuole, l'8 per mille ai musulmani e l'approvazione di feste islamiche nel calendario". Peraltro, nel comitato promotore di quello che è stato chiamato il primo "partito islamico d'Italia" compare anche Hazma Piccardo, noto alle cronache per aver detto che "La poligamia è un diritto"".
"Il Pd si rende complice delle proposte che questi soggetti portano avanti", attacca Di Stefano.
"Riepiloghiamo le ultime novità a Sesto - continua - il Pd ha candidato un esponente dei Giovani Musulmani che ha condiviso video di un predicatore d'odio e ha posizioni vicine ai Fratelli Musulmani, la moschea di Sesto sembra essere finanziata da un fondo qatariota che in passato ha sostenuto Al Qaeda, l'imam di Sesto ha invitato in Italia Al Suwaidan, negatore dell'Olocausto, antisemita e sostenitore della Jihad in Europa e ora scopriamo che chi gestisce la moschea di Sesto vuole poligamia e religione islamica a scuola. Il Sindaco Chittò vuole l'integralismo islamico a Sesto, ormai è ufficiale!".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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