Amministrative, crollo affluenza: meno 20% in Lombardia e meno 23% a Brescia

Meno 20 per cento in Lombardia, addirittura meno 23 a Brescia città, meno 21 a Sondrio, meno 12 a Lodi e meno 11 nel Milanese. Più che un calo è stato un crollo andato al di là di ogni più pessimistica previsione quello dell'affluenza nella prima giornata delle elezioni amministrative che ieri in Lombardia per rinnovare sindaci e consiglieri comunali hanno coinvolto 95 Comuni e 824mila elettori. Di cui 210mila solo nel Milanese. Troppo poco l'arrivo della prima giornata di sole e d'estate per spiegare un crollo che evidentemente rappresenta anche plasticamente la disaffezione che si sta abbattendo sui partiti e sulla politica.

Oggi (urne di nuovo aperte dalle 7 alle 15) si vedrà se la giornata feriale alzerà le percentuali. I test principali nei tre capoluoghi di provincia: Brescia con il sindaco uscente Adriano Paroli ricandidato dal centrodestra e che se la dovrà vedere come cinque anni fa con Emilio Del Bono, mentre il centrosinistra amministrava Sondrio e Lodi da dove se n'è andato Lorenzo Guerini (Pd) per approdare in parlamento. Evidente qui la polverizzazione della rappresentanza, con la cifra record di un candidato ogni 69 elettori e ben 17 liste per soli 34mila votanti. I primi dati dell'erosione già a mezzogiorno, quando aveva votato il 13,37 per cento, contro il 18,60 delle passate comunali. Dodici e tutti concentrati nelle province di Milano e Monza i comuni sopra i 15mila abitanti dove sarà possibile un ballottaggio tra i due migliori domenica 9 e lunedì 10 giugno.

Il più grande Cinisello Balsamo (meno 12 per cento) che il centrodestra spera di strappare alla sinistra, poi Brugherio, Seveso, Nova Milanese in Brianza, Gorgonzola, Bareggio e Bresso nell'hinterland milanese. E Arese dove si vota per la seconda volta in un anno.

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