Albertini batte Moratti 585 a 259 nel primo mandato e 401 a 259 nel secondo. È quanto emerge confrontando il numero di delibere presentate in aula durante i primi tre anni di vita delle tre giunte. A fornire i dati è stato il presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri, nel tracciare un bilancio dellattività del «Parlamento» di Milano. Annunciando anche che «alla ripresa dei lavori sarà consultabile on-line la banca dati delle sedute grazie alla piattaforma informatica del video-consiglio». E fornendo i dati sullattività dellaula, da cui emerge che dal 2006 a oggi sono state presentate 218 delibere da parte della giunta e 41 dai consiglieri. Numeri ben diversi quelli registrati nello stesso arco di tempo della prima giunta Albertini: 470 delibere sottoscritte dagli assessori e 115 dallaula. Mentre nello stesso periodo del secondo mandato dellex sindaco, su un totale di 401 delibere, i membri della giunta ne avevano firmate 320.
Numeri spiegati dal vicesindaco, Riccardo De Corato, per il quale «la prima giunta Albertini ha prodotto tante delibere anche perché ha dovuto rimettere in moto la macchina amministrativa dopo che Marco Formentini non aveva prodotto nulla. Quelli del sindaco leghista sono stati quattro anni totalmente inutili e persi, di lui non si è accorto nessuno. Quello che ha fatto è stato mettere lapparato comunale sotto il cloroformio». A questa motivazione, per De Corato, se ne aggiunge una di tipo diverso: «La legge 142 ha modificato radicalmente i rapporti di forza tra giunta e Consiglio». Il capogruppo della Lega nord, Matteo Salvini, sottolinea invece che «non è mia abitudine pesare lefficienza sulla quantità invece che sulla qualità. Anche se va detto che alcuni elementi della giunta non sono produttivi». Quella fornita da Salvini è una vera e propria classifica in negativo: «Basti pensare allassessore alla Ricerca, Luigi Rossi Bernardi. Mi domando quanti milanesi sappiano chi è. Allestremo opposto cè la Moioli, che ha un super assessorato con una serie tale di deleghe che neanche Nembo Kid riuscirebbe a svolgere tutte». E una stoccata la riserva anche a Edoardo Croci, con il quale da tempo non corre buon sangue: «Su di lui lasciamo perdere. Alcune delibere le ha presentate, ma poteva risparmiarsele». E conclude Salvini: «Stiamo invitando la Moratti a rivedere la squadra». Per lex sindaco Gabriele Albertini invece i numeri diversi si spiegano con il fatto che «la riforma della macchina comunale messa in atto dalla giunta Moratti ha fatto passare il numero dei direttori generali da 13 a 23, creando disorganizzazione e sovrapposizione di funzioni». Per lonorevole il divario è ancora più netto considerando i fondi stanziati per le opere pubbliche: «Il rapporto tra i primi tre anni della mia giunta e quelli della Moratti è di tre a uno. In 9 anni abbiamo investito 6 miliardi di euro, mentre lattuale sindaco intende ricomprarsi le obbligazioni A2A con un esborso di 335 milioni. Tutti capitali in meno per le opere pubbliche. Se dal piano dei numeri passiamo a quello della qualità, il confronto è umiliante».
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