La location del nuovo stadio rischia di diventare un derby tra Milano e Sesto San Giovanni, sulla scia della campagna elettorale per le comunali.
Dopo la notizia di circa un mese fa di un incontro tra i vertici del Milan e il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano poi mezza smentita, domenica si era sparsa la voce di un nuovo incontro, questa volta a Como. Presenti i rappresentanti del Diavolo, il sindaco Di Stefano e Richard Breslin, architetto dello studio Popolous, scelto per disegnare il nuovo impianto di Milan e Inter. Una notizia smentita ieri, anche se il presidente rossonero Paolo Scaroni ha ribadito la sua posizione e la sua esasperazione per l'impasse in cui si trova il progetto. In giornata i rappresentanti delle squadre hanno incontrato Andrea Pillon, coordinatore del dibattito pubblico previsto dall'iter burocratico per un progetto di pubblico interesse, per mettere a punto la road map degli incontri. A complicare ulteriormente il quadro un ricorso alla Corte dei Conti e uno al Tar depositati dal Comitato Sì Meazza, contrario al nuovo stadio e favorevole alla ristrutturazione di San Siro, contro la determina comunale che stanzia 245mila euro per l'organizzazione del confronto tra i milanesi.
Così sembra che il Diavolo, trascinato anche dalla campagna elettorale stia ragionando se andare avanti da solo, quindi senza l'Inter e portare avanti l'interlocuzione con il Comune di Sesto o proseguire con «i cugini». Una decisione che costerebbe molto cara alle tasche di Palazzo Marino dal momento che le due squadre, che pagano un affitto per il Meazza, contribuiscono anche alla manutenzione. Quello che è chiaro è che il presidente del Milan ha fretta: «Noi andremo dove il progetto sarà più veloce da realizzare perchè abbiamo urgenza di avere un nuovo stadio. In un'altra localizzazione, se i tempi si restringono, rispetto a un San Siro che magari ci richiederà ancora 5 anni - ha detto Scaroni alla Gazzetta dello Sport -: mi aspettavo che fossimo più celeri soprattutto noi a Milano, città del fare, così non è stato, per carità sappiamo tutti quanto in Italia siamo bravi a perdere occasioni perchè la burocrazia ci frena».
«Se Milano non vuole il nuovi stadio, andremo tutti a Sesto San Giovanni» tuona il leader leghista Matteo Salvini. «Il fatto che il Comune di Milano dopo anni di chiacchiere, di burocrazia e di polemiche non sia ancora riuscito ad autorizzare la costruzione di uno stadio nuovo moderno ed efficiente e che le prossime partite ce le andremo a vedere a Sesto San Giovanni mi fa pensare».
Sulla stessa linea il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha ricordato di essersi già confrontato con il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano: «Abbiamo accennato a questa ipotesi e il sindaco ha detto che lui è pronto, anche perchè l'area è già bonificata, ci sono le autorizzazioni. Se Milan o Inter decidessero, potrebbe dare il via libera quasi immediatamente».
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