La Prima di Diana, stella soprano: «Darò voce all'eroismo di Giulietta»

La Damrau al fianco di Grigolo nell'opera di Shakespeare

Piera Anna Franini

Alla Scala, con l'opera Romeo et Juliette, va in scena la giovinezza. Così vuole il libretto tratto dall'omonimo dramma di Shakespeare, la musica di Gounod e la regia di Barlett Sher rivista da Dan Rigazzi. Giovane è anzitutto il direttore d'orchestra di questa produzione vista alla Scala nel 2011 e che ritorna (aggiornata) da domani fino al 16 febbraio. Sul podio c'è Lorenzo Viotti: trent'anni tondi tondi, svizzero, figlio del direttore Marcello scomparso 15 anni fa.

A Milano s'è fatto conoscere due anni fa alla testa dell'Orchestra Filarmonica convincendo i professori d'orchestra, il pubblico e la critica. E ancora una volta, in questo spettacolo scaligero i primi ad esserne convinti sono gli artisti stessi, a partire da colei che vestirà i panni di Juliette, Diana Damrau, il soprano-stella che alla Scala ebbe i riflettori su di lei per la prima del 2013 (Traviata) e del 2004 per la riapertura della Scala. «Viotti è giovane ma ha già tutto. Conosce il teatro in tutte le sfaccettature. Sa cogliere ogni dettaglio del dramma di Shakespeare e della musica di Gounod, e forse anche per via della sua età, riesce a comprendere perfettamente cosa sia la giovinezza e come debba essere restituita in musica e sulla scena», spiega il soprano tedesco, residente a Zurigo con due figli e il marito baritono. Damrau è già stata Juliette al Met, in questa stessa produzione, e sempre al fianco del Romeo che avremo alla Scala, il tenore Vittorio Grigolo. Entra in azione come una Juliette adolescente, partecipando alla festa che segna l'ingresso in società, «Juliette avverte la responsabilità di quel momento, sa che il passo successivo sarà trovarsi un marito, ma nella sua prima aria chiede un momento di respiro come un uccellino che vuol fare un ultimo volo». Poi l'incontro fulminante con Romeo, e lì diventa donna, quindi eroina tragica quando sceglie di morire con l'amato anziché accettare nozze combinate. Durante l'opera, «si evolve il personaggio e pure la vocalità che alla fine assume il colore della tragedia». Cambiano alcuni elementi, ma di fatto la scena è una sola: domina la gran piazza all'italiana con intorno un sistema di balconi tra cui quello iconico di Romeo e Giulietta. «Nel 2011, mi arrampicavo come un atleta per raggiungere Juliette, adesso - col passare degli anni - sarò forse meno spedito, sarà una salita alla moviola» scherza Grigolo, Il tenore che fu Romeo anche al Met di New York. E qui sarebbe dovuto torneare il mese prossimo ma per un presunto incidente, dei soliti collegati al #metoo, s'è visto cancellare le date già fissate. Damrau, occhio azzurro e chioma bionda, ha l'esuberanza delle terre bavaresi dove nacque e crebbe.

Tuttavia l'anagrafe ricorda che è donna matura. Che effetto fa tornare ad essere un'adolescente? «Non perdi mai la giovinezza. La vita ti dà una serie di lezioni, ma guai se perdi la fragranza della giovinezza, il voler rincorrere i sogni».

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