Fino a qualche anno fa il Gbl, o gamma butyrolactone, era solo un prodotto chimico, per l'esattezza un solvente per vernici, molto usato dai meccanici per pulire i cerchioni delle auto o, in casi estremi di narcolessia ed etilismo, nel campo farmaceutico. Dal 2007 la sostanza è stata omologata come stupefacente e in Italia è ormai universalmente conosciuta come «droga dello stupro», uno stupefacente a buon mercato, liquido, inodore e insapore che, tra l'altro, si può reperire con grande facilità. E che, se assunto in quantità cospicue può fare molti danni o, addirittura, spedire all'altro mondo. Ieri la Guardia di finanza di Milano, di questa sostanza, ne ha sequestrati 28 litri, pari a 57mila dosi, per un valore commerciale di 600mila euro. Trentadue le persone segnalate, di queste 22 sono state arrestate, 6 denunciate a piede libero e quattro dovrebbero essere identificate a breve.
Si tratta della conclusione di un'indagine iniziata l'anno scorso. Quando, il 24 marzo, durante un normale posto di blocco in piazza Castello (sono da poco passate le due e mezza di notte) gli agenti si imbattono in Stefano Z., 43 anni, di Busto Arsizio. L'uomo non si ferma all'alt e, a bordo della sua Micra, frana contro due auto in sosta. Un malore? Non proprio. Sapere qualcosa da Stefano è impossibile: non è cosciente e non ricorda nulla. Mentre gli controllano la macchina, sul sedile del passeggero, gli agenti rinvengono un flacone marchiato «Basf», con 500 millilitri di Gbl.
I detective, all'epoca, quella sostanza non la conoscono. Solo le successive verifiche permettono di arrivare al risultato allarmante: a differenza dell'ecstasy, che causa «solo» eccitazione, infatti, il Gbl addormenta il sistema nervoso con disturbi sulla memoria e sull'orientamento.
Le successive indagini scoprono che attraverso Internet i consumatori finora hanno potuto liberamente approvvigionarsi di Gbl dalla casa madre olandese. Da una sola confezione è possibile ricavare oltre 900 dosi. In un solo mese, sempre nel giugno 2011, i finanzieri riuscirono a intercettare 67 spedizioni, per un totale di 59 litri di Gbl.
I successivi controlli portarono le Fiamme gialle a sostenere come «il capoluogo lombardo sia il principale punto di arrivo dello stupefacente, diffuso soprattutto nei locali notturni (discoteche e pub) e nelle aree dove si organizzano rave party» e usata da soggetti (principalmente uomini), con età media di 35-40 anni. Infatti la sostanza è molto diffusa nella comunità gay. Da qui il Gbl rimedia la sua triste fama: viene utilizzato soprattutto nei date rapes, cioè quegli appuntamenti, prevalentemente al buio, con stupro di gruppo.
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