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Emergenza sicurezza, Alfano invia a Milano agenti permanenti in più

Vertice sulla sicurezza. Pisapia insiste: "Militari solo su presidi fissi"

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano al tavolo per la sicurezza a Milano
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano al tavolo per la sicurezza a Milano

Invio sul territorio milanese di 140 uomini delle forze dell’ordine "per un tempo non breve", avvio di un gruppo di lavoro per nuovo patto regionale sulla sicurezza, una nuova riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza incentrata sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Expo. Sono queste le decisioni formalizzate oggi durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, a cui ha partecipato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente della Provincia Guido Podestà, il Prefetto Camillo Andreana e il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Leonardo Gallitelli e il vice direttore generale della pubblica sicurezza Alessandro Marangoni.

Che a Milano l'emergenza sicurezza si ai massimi livelli è sotto gli occhi di tutti. Proprio mentre era in corso il vertice con il titolare del Viminale, in via della Spiga sono state esplose due molotov da quattro banditi che, con il volto coperto, hanno rapinato Frank Muller, una delle più note orologerie della città che era stata svaligiata già qualche mese fa. La mattanza nel quartiere periferico di Niguarda, ad opera del clandestino ghanese Mada Kabobo, ha fatto scattare l'allarme e obbligato Pisapia ad affrontare un problema che è stato snobbato a lungo. Dopo aver cacciato i militari dal capoluogo lombardo, portati dall'ex sindaco Letizia Moratti grazie all'operazione "Strade sicure", Pisapia ha a lungo sottovalutato un'emergenza che montava di giorno in giorno fino a trasformare la città nella più pericolosa di tutto il Paese. Un triste primato che non è certo dovuto alla scarsa professionalità degli agenti, ma delle politiche permissive e buoniste della Giunta comunale. "L’elemento di certezza che possiamo assicurare è la straordinaria qualità degli uomini delle forze dell’ordine che operano a Milano - ha spiegato Alfano al termine dell’incontro - ho potuto constatare una grande sinergia tra tutti gli attori del comparti sicurezza".

Il ministro degli Interni ha spiegato che per le 140 unità delle forze dell’ordine che saranno inviate a presidio della città "non si tratta di una permanenza breve". Non è stata data una data in cui devono tornare indietro. "Non è un’operazione spot, ma è un presidio: la sicurezza cittadini per noi è fondamentale perché la capitale economica del paese che si accinge a ospitare Expo è una priorità del Paese e una città sicura attrae investimenti molto di più di una insicura", ha assicurato Alfano replicando duramente a Pisapia che, ieri pomeriggio, aveva duramente criticato il Viminale e che, anche questa mattina, ha ribadito che "la presenza di militare è utile solo per presidi fissi".

La Regione Lombardia ha subito appoggiato l'ipotesi di fare un ulteriore investimento sull’installazione di nuove telecamere per la videosorveglianza. "Sul tema della sicurezza - ha commentato Maroni - l’investimento è sempre un buon investimento".

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