In ferie sul Tir per aiutare i bimbi dell'Est

La solidarietà non va in vacanza. Al contrario. Così capita che molte persone alle loro ferie rinuncino proprio per dare una mano a chi ha bisogno. E partono. Ma è un altro modo di partire. Lionello Grossi è un dentista che vive a Pregnana, un paesino alle porte di Milano, e ha uno studio affermato. Insomma potrebbe godersela. Da qualche anno però molti giorni delle sue vacanze li passa in missione su un camion attrezzato a studio dentistico nei paesi dell'Est per dare un sorriso ai bambini che vivono negli orfanotrofi. Non è una storia di quest'estate ma comincia nel 2005 quando Grossi decide di dare una svolta alla sua vita e mette in piedi «Overland for smile» e cioè un clinica mobile dentistica che porti aiuto e cure ai bambini abbandonati negli orfanotrofi dell'Est Europa. E sono tantissimi con patologie odontoiatriche a volte drammatiche. «É arrivato un giorno della mia vita- racconta- in cui ho pensato che era arrivato il momento di fare qualcosa per gli altri. E così quando ad una festa di beneficenza ho visto il camion di Overland di Beppe Tenti, quello usato per le missioni Unicef nel mondo, ho pensato che si potesse servire anche per aiutare i bambini dell'Europa dell'Est a cui non pensa quasi mai nessuno perché le strade della solidarietà oggi portano quasi sempre in Africa. E allora ci ho provato». Grossi si mette al lavoro. Trova gli sponsor, i volontari e soprattutto trova un camion nuovo di zecca. Glielo offre la Fiat Iveco e viene allestito grazie alle donazioni di aziende che operano nel ramo dentistico ad efficientissima clinica mobile. E l'inizio di un'avventura che dal 2005, l'anno della prima missione in Romania, cresce raggiungendo numeri importanti.
«All'inizio abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare i medici volontari che solo per solidarietà rinunciassero alle loro vacanze per venire ad aiutare i bambini in strutture e posti che non sono proprio località di villeggiatura. Poi si è sparsa la voce, hanno capito ciò che stavanmo facendo ed ora c'è la fila...». E Overland for smile diventa qualcosa di importante, diventa un grimaldello nei rapporti tra Italia e Romania, diventa oggetto di interesse per giornali e tv di Bucarest. E dopo la prima missione ne arriva un'altra, e poi un'altra e un'altra ancora. In questi anni i volontari sono stati in oltre 30 città dell'Est, anno visitato 263 orfanotrofi e curato più di 6200 piccoli con problemi odontoiatrici. Medici, dentisti, igienisti dentali, assistenti di poltrona, tecnici e autisti partono ogni settimana per dare il cambio a chi li ha preceduti. «Ed è un'eperienza dura - spiega Grossi.- perchè abbiamo a che fare con bambini difficili, che spesso hanno traumi violenti, sono stati picchiati e hanno paura. Non è una proprio una vacanza...». E infatti i turni delle squadre durano una settimana perché le condizioni di lavoro sono complicate anche dal punto di vista psicologico e non si può restare di più. Il gruppo di una missione è formato da 25 persone; da un paio di traduttori e dagli autisti del camion e dei mezzi di appoggio. «Chi fa parte di una squadra non si conosce- spiega Grossi- Si incontrano per la prima volta in aeroporto, gli vengono date le divise e poi viene fatto un briefing per spiegar loro dove si andrà ad operare.

Bastano però poche ore per legare. Si crea un feeling incredibile. E ho visto volontari che dopo la missione si salutavano con le lacrime...». E anche da qui si spediscono cartoline. Ma sono quelle dei bimbi che ringraziano chi è venuto farli sorridere.

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