C'è colpo e colpo, gioielleria e gioielleria. Ancora memorabile, per rapidità e precisione talmente impressionanti da sembrare cinematografiche, il furto di giovedì all'alba alla boutique «Damiani» di via Monte Napoleone. Un colpo che sfiora i 700mila euro eseguito in 19 secondi, nemmeno due minuti dall'arrivo alla fuga in scooter del misterioso «man in black» armato di mazza da muratore con la quale ha sfondato una vetrinetta arraffando sette gioielli di grande valore. Un po' più consueta - per modalità e bottino - la rapina messa a segno ieri alle 11.30 alla gioielleria-argenteria «Grassi» di viale Monte Ceneri. Forse quello di ieri non è stato un colpo studiato nel dettaglio, per ovvie ragioni: la strada è molto meno frequentata da passanti in giro per lo shopping di grido e decisamente affollata, invece, da auto che sfrecciano a tutta velocità, sotto la sopraelevata che corre verso viale Renato Serra, in zona Certosa. Otto vetrine nel quadrilatero della moda, pieno centro città da una parte, due vetrine alla periferia nord ovest della città dall'altra. Tuttavia anche i tre sudamericani che hanno assaltato ieri il negozio di viale Monte Ceneri se ne sarebbero andati con un bel bottino: oltre 200mila euro in gioielli e mille in contanti.
I tre uomini stranieri sono arrivati davanti al negozio e, mentre uno entrava, gli altri restavano momentaneamente sul marciapiede. Una volta all'interno, il malvivente ha finto di essere un cliente e ha chiesto alla commessa - una 50enne italiana, sola nella gioielleria in quel momento - informazioni su un monile in vetrina. Subito dopo, però, il sudamericano è stato raggiunto da un complice che indossava un casco integrale. Senza armi i due balordi hanno immobilizzato la donna, l'hanno obbligata ad aprire la cassaforte e hanno svuotato velocemente il forziere. Prima di fuggire in auto dove, nel frattempo, li aspettava il terzo complice con il motore acceso, si sono portati via anche mille euro in contanti e 4 orologi da polso del valore di 6mila euro ciascuno, arraffati in vetrina. La vettura è stata vista da dei passanti dirigersi in via Plana, verso piazza Firenze.
Intanto l'indagine sul colpo da Damiani, affidata agli investigatori del commissariato Centro, prosegue. E si basa, oltre che sui rilievi della Scientifica, soprattutto sulla visione dei filmati delle telecamere della gioielleria e dell'istituto di vigilanza a cui era collegato l'allarme.
«Siamo sempre in contatto con la polizia - spiega Giuseppe Viola, direttore generale della Damiani -. Credo di poter affermare che c'è un clima di cauto ma lieve ottimismo».
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