I genitori delusi: «Per questa città un'offerta scarsa»

«I posti a disposizione nei nidi rispetto alla domanda sono comunque pochi. L'offerta comunale specie in una città come Milano dove la maggior parte delle donne lavora non è adeguata e questa non è una novità. È una continuità di carenza». Secondo Gaia Morselli, della Rappresentanta cittadina dei genitori che si occupa dei nidi e delle materne di strada da fare ancora ce n'è. «Nell'incontro che abbiamo avuto la scorsa settimana in Comune - spiega - ci è stato detto che il numero dei posti disponibili ai nidi era leggermente diminuito perché Palazzo Marino ha ritirato la convenzione con alcuni nidi privati o perché rimanevano vuoti o perché la qualità non era all'altezza. Non ci è stato detto quanti, ma di certo in molti resteranno comunque fuori».

Il 18 giugno la Rappresentanza cittadina incontrerà nuovamente il Comune. A quel punto le graduatorie saranno pubblicate. «Alle materne l'anno scorso ci sono stati un centinaio di bambini che sono rimasti fuori, in zona 2 e 9 - prosegue Gaia Morselli - A loro era stato promesso che quest'anno sarebbero potuti rientrare. Vedremo». I genitori infatti spiegano che la carenza di posti nelle scuole pubbliche è carente di almeno 8mila posti «dato che - spiegano - è stato fornito dal Comune stesso».

Ma quello che sarà da vedere, numeri alla mano, per loro è anche la questione delle insegnanti. Le 250 assunzioni annunciate dal Comune devono essere infatti confrontate con il numero delle maestre che andranno in pensione. «Quest'anno la situazione è stata tragica», critica. Ci sono state scuole che hanno dovuto sopportare uno smistamento a settimana perché è venuta a mancare l'educatore jolly (detto anche di progetto) che faceva da tappabuchi in caso di necessità. «In Giacosa ad esempio ci sono stati 110 smistamenti e alcune scuole hanno dovuto ridurre l'orario scolastico perché non riuscivano a coprire con il personale a disposizione».

La figura della Doa (che sta per dotazione organica aggiuntiva) infatti nell'organico dello scorso anno non è stata proprio prevista. Ne parleranno il 18 giugno all'incontro a Palazzo Marino, al quale i genitori sperano che l'assessore partecipi per un tempo superiore alla mezz'ora concessa l'ultima volta. «Noi vogliamo una risposta politica.

Sappiamo le difficoltà economiche del Comune ma vogliamo capire se e quanto il Comune è disposto a investire nell'educazione così come era stato promesso oppure se pensa di tagliare su questi servizi», conclude Gaia Morselli.

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